Il cicloturismo sceglie Belluno, molti week end di strade chiuse
Esplode il cicloturismo. Quest’estate ci sarà un’invasione europea delle Dolomiti. Ma non rischia di compromettere il turismo tradizionale? E soprattutto non creerà disagi ai residenti? È il timore dei 78 albergatori e ristoratori dei passi, a sentire il loro coordinatore Osvaldo Finazzer. . «No, è il nostro futuro» sostiene Leandro Grones, sindaco di Livinallongo, anche nella sua veste di albergatore. Gianluca De Lorenzi, delegato della Provincia per la mobilità, oggi avrà il delicato compito di sciogliere il rebus. Ha convocato alle 10, a Palazzo Piloni, la Commissione provinciale per la viabilità che dovrà decidere in merito a nuove richieste di transito di autentiche carovane di ciclisti sulle Dolomiti.
Dunque, il 30 e il 31 maggio e il primo giugno, le più classiche strade del Bellunese saranno interessate dal passaggio del Giro d’Italia. Nessuno ha nulla da obiettare. Ma per il 7, l’8 ed il 9 giugno è in programma l’Houte route Dolomites, con atleti da tutta Europa. Se ne discuterà proprio stamani.
Finazzer ed i suoi annunciano il pollice verso. Gli albergatori di Cortina, città promossa dagli organizzatori, sarebbero orientati a dire di sì. «Ma siamo a Pentecoste – obietta Finazzer – e non possiamo creare disagi ai visitatori provenienti in massa dall’area tedesca». Si passa alla domenica successiva, il 16 giugno. La manifestazione “Bike Day Dolomites” ha raddoppiato il percorso: non solo il Giau, il Falzarego, il Valparola, il Campolongo, ma anche il Pordoi ed il Fedaia. Itinerario allungato per il gradimento raccolto; la partecipazione, infatti, non è a pagamento. L’Alto Agordino, dunque, sarà off limit in quella giornata. Ma un’altra Gran Fondo, quella di Sportful, terrà la scena il 16 giugno: partirà e arriverà a Feltre e transiterà per il Primiero e il Feltrino. I due appuntamenti porteranno in zona almeno 20 mila appassionati.
Sei giorni dopo, il 22 giugno, ecco il Sellaronda Bike day, un’altra tradizionale granfondo, che interesserà principalmente i passi intorno al gruppo dolomitico. Basta? No. Il 7 luglio non può mancare la Maratona dles Dolomites, la più classica, 6 ore di diretta televisiva, con una promozione straordinaria del territorio. E circa 10 mila partecipanti.
Giugno, si sa, è il mese tradizionale dei cicloturisti sulle terre alte. Per luglio e agosto, quindi, il sospirato riposo. E, invece, no. Da tutta Europa arriveranno 600 corridori che il 23 luglio saliranno il passo Fedaia, da Canazei, con una gara a cronometro ed il 25, sempre in competizione, affronteranno i passi Valparola, Falzarego e Tre Croci, per raggiungere poi Bolzano. Ancora chiusura di strade, dunque. Finazzer questa mattina riporterà la protesta degli operatori. Non ci sarà l’Ascom perché, a quanto pare, l’organizzazione non è stata invitata. La Provincia di Belluno ha un regolamento (che non c’è, invece, a Trento e Bolzano) che impegna a programmare la chiusura delle strade d’estate entro il mese di marzo. Risale al 2011 ed ha visto una lunga gestazione (4 anni) perché la materia è delicata. Il regolamento afferma che vanno centellinate le iniziative che comportano disagio ai residenti. E su questo concorda anche Leandro Grones. «Dico un no deciso – afferma – alle manifestazioni che creano solo disagio, a quelle che sfruttano a proprio tornaconto le nostre strade e i passi dolomitici, al “mordi e fuggi” che nulla porta al territorio. Dobbiamo però sostenere le nostre iniziative che hanno una ricaduta positiva sull’economia e soprattutto un ritorno d’immagine turistica e di sostenibilità delle vallate ladine, in settore, quello delle due ruote, in forte crescita e dove investiamo parecchie risorse in termini di ciclabili e percorsi in quota, con ovvi benefici per tutti». —
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