Il club alcologico cerca di intercettare anche i più giovani

Ponte nelle Alpi. Si abbassa l’età della prima birra: 12 anni I volontari seguono le persone dipendenti e i loro familiari 

PONTE NELLE ALPI. L’alcol è una piaga che coinvolge sempre di più i giovani. Ma sono proprio questi ultimi i più difficili da intercettare. A rilevarlo è l’Acat (Associazione club alcologici territoriali) di Ponte nelle Alpi, una realtà attiva ormai da oltre due decenni. «L’azienda sanitaria ha fatto sapere più di una volta che l’età di avvicinamento all’alcol, in questa provincia, varia dai 12 ai 13 anni», commenta Roberto Larese, che da tempo svolge attività di volontariato e coordinamento all’interno dell’associazione pontalpina. «Riuscire però a coinvolgere nei nostri club le nuove generazioni non è semplice. E c’è poi un altro problema: in generale, in tutte le fasce di età, si riscontra un certo pudore nel chiedere aiuto per i problemi alcol correlati».

Nonostante le difficoltà l’Acat di Ponte, così come le altre operanti in territorio provinciale, continua a portare avanti la propria preziosa attività. «Ci riuniamo tutti i mercoledì sera, dalle 20 alle 21 circa, in una saletta della casa di riposo», spiega Larese. «Nel gruppo alcologico sono coinvolte non solo le persone che soffrono da dipendenza da alcol, ma anche le loro famiglie». Gli Acat seguono infatti il “metodo Hudolin”, dal nome del dottor Vladimir Hudolin che, sin dagli anni Cinquanta del secolo scorso, introdusse i principi della terapia familiare sistematica. «I Club sono parte della comunità in cui operano», dice ancora Larese, «e sono una comunità multifamiliare in cui vi sono persone e nuclei differenti per sesso, età, educazione, professione, per i comportamenti verso il bere, per gli stili di vita».

Nell’ultimo periodo alle attività dell’Acat di Ponte partecipa una decina di persone. Ma il numero è variabile. «Abbiamo avuto dei periodi in cui si superavano i 20 soggetti», aggiunge. «Ci sono persone che, una volta superato il problema, decidono di lasciare il gruppo. Altre invece scelgono di restare, anche per dare la propria testimonianza a chi sta vivendo momenti difficili. La media d'età è di 40-50 anni».

«Il nostro è un gruppo di volontari e siamo ben contenti di poter dare un aiuto», conclude, «fermo restando che chi soffre di problemi alcol correlati viene seguito dal SerD, ossia dal Dipartimento delle dipendenze dell’Usl, oltre che dal centro di Auronzo di Cadore».

Argomenti:alcolacat

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi