Il Comelico in piazza contro i vincoli

Il comitato di Padola organizza una manifestazione di protesta per il progetto di collegamento e per il futuro del territorio



Il Comelico scende in piazza per manifestare a favore del collegamento sciistico con la Pusteria. È stata indetta una manifestazione popolare (la data precisa sarà comunicata i primi giorni di maggio, dopo aver ricevuto le necessarie autorizzazioni) che prenderà il via da Candide, nella zona del municipio, e si concluderà in piazza San Luca a Padola.

Al termine del corteo, che si annuncia colorato e vivace, verrà chiesto di prendere la parola al sindaco Marco Staunovo Polacco, al presidente della commissione dei Comuni confinanti Paolo Saviane, e con ogni probabilità anche a Franz Senfter, presidente della società 3 Cime Dolomiti, che gestisce gli impianti di Padola oltre a quelli in Pusteria di San Candido Baranci, Monte Elmo e Croda Rossa.

«Una manifestazione per far sentire la nostra voce», dicono dal comitato pro collegamento nato recentemente a Padola. «Oggi diventa ancora più importante dopo che da Roma, invece dell’atteso via libera, è arrivata in risposta l’imposizione di ulteriori vincoli. Qui il rischio è che la montagna venga soffocata, che si impedisca lo sviluppo di cui abbiamo bisogno, che ci costringano ad abbandonare i nostri paesi ridotti a dormitori».

Dopo aver fatto sentire la propria voce sui social network e dopo aver appeso decine di striscioni a favore del collegamento, la gente del Comelico ha deciso di parlare ad una voce sola e di reclamare quello che definisce un proprio diritto all’esistenza.

Così è nato un comitato popolare e aperto che, nel corso di una riunione nei giorni scorsi, ha deciso di organizzare questa manifestazione. Ne fanno parte Paola De Lorenzo, Federica Stefani, Angela De Martin, Paola De Martin, Ivan De Martin, Giorgio Dell’Osta, Massimo Topran, Elvio Sacco, Rinaldo Tonon. All’indomani dell’incontro di Roma, fra esponenti politici locali e il direttore del Mibac (ministero per i Beni e le attività culturali) Gino Famiglietti, gli umori in paese sono ancora più neri.

«Sostanzialmente ci vogliono mettere sotto tutela», commenta Paola De Lorenzo, «ponendo ulteriori vincoli ambientali ai tanti che già ci sono. Alla politica chiediamo adesso di intervenire, di assumere le proprie responsabilità, di superare i diktat dei burocrati, perché il Comelico e il Cadore si trovano sotto attacco».

«Dai politici ci aspettiamo che si mettano alla guida del nostro corteo, pacifico ma deciso», aggiunge. «Vogliamo in prima fila i sindaci del Comelico e del Cadore con le fasce tricolori, i parlamentari, gli esponenti della Regione, speriamo con Luca Zaia alla testa, i maestri di sci di Padola e della Pusteria con le loro divise, e ancora tutte le categorie produttive, i giovani, anziani, donne. Qui si gioca il nostro futuro».

Su Facebook fa eco Marco De Martin, maestro di sci: «Purtroppo abbiamo avuto la conferma che c’è un accanimento inspiegabile nei confronti del nostro territorio da parte di qualche istituzione e di ambientalisti che, con il loro potere decisionale, vogliono fare del Comelico e del Cadore una bella riserva, dimostrando zero rispetto verso le persone che vivono la montagna per 365 giorni all’anno e che da secoli la mantengono bella e curata. Ma per restare qui è di vitale importanza realizzare strutture che permettano di dare più equilibrio economico nelle nostre valli. E il collegamento sciistico è senza dubbio un passo fondamentale». —



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