Il Comelico ricorda la conquista del Passo Sentinella

Un'azione eccezionale dei soldati italiani: domenica la cerimonia
A sinistra i reduci del blitz sul passo della Sentinella
A sinistra i reduci del blitz sul passo della Sentinella
 COMELICO SUPERIORE.
Sono passati 95 anni, ma la conquista del passo della Sentinella (m 2717), avvenuta il 16 aprile 1916 davanti alla maestà del Popera, rimane uno degli eventi indelebili della Grande Guerra.  La genesi dell'azione, la sua incredibile attuazione, la sfida più con la natura e gli elementi che non col nemico, ne fecero la più eclatante vittoria italiana sulle Dolomiti, tanto da rendere leggendario il gruppo che portò a termine l'impresa, i Mascabroni del capitano Giovanni Sala.  All'alba del 16 aprile, dopo mesi di preparazione, in cui ebbe un ruolo decisivo l'aspirante Italo Lunelli, con 30º sotto zero, cielo terso e silenzio sepolcrale, scattò l'attacco, segnalato da un razzo rosso levatosi dal "Sasso Fuoco". Gli alpini di "Cima Undici" iniziarono la vertiginosa discesa per il canalone che piomba sul passo e a raggiungere la meta per primo fu il sottotenente Martini, al grido di "Savoia!". Pistola in pugno, egli penetrò nel trincerone, dove giaceva un austriaco, e, sceso per un budello, scovò altri sette nemici nascosti.  Il passo era conquistato e l'incredibile operazione aveva il suo felice epilogo, senza che gli austriaci avessero potuto neanche concepire un vero sospetto di quanto stesse accadendo.  Il generale Venturi, i sottotenenti De Poi e Jannetta, oltre ai citati Sala e Lunelli, furono alcuni dei protagonisti di quella azione, che poté essere concepita e realizzata solo raggiungendo prima la "punta nord" di Cima Undici, impresa possibile grazie alla formazione di un gruppo scelto di uomini provenienti da vari reparti, magari scorbutici e brontoloni come testimoniato dal loro soprannome, ma tutti esperti alpinisti e con grandi doti fisiche e morali.  L'eccezionalità di questa azione e la stessa sinergia che indusse tra tante diverse personalità e attitudini, non mancarono di suscitare nel dopoguerra un doloroso strascico di gelosie, rancori e reciproche accuse tra i protagonisti, ma questo fa parte di un'altra storia e nulla toglie comunque all'evento in sé, davvero epico.  Stasera alle 20.30, nella sala dagli Alpini di Comelico Superiore, Giambattista Savoini e Mario Carbogno, presenteranno una serata di immagini e memorie dal titolo "Alla conquista del passo della Sentinella". Domani alle 17 ci sarà l'alzabandiera e l'onore ai Caduti con labari e gagliardetti presso il monumento in piazza San Luca a Padola. Domenica, infine, il pellegrinaggio, con partenza consigliata dal rifugio Lunelli alle 6, alla presenza degli uomini del Soccorso alpino Val Comelico. Alle 11 sarà celebrata la messa al passo della Sentinella da monsignor Sandro Capraro, con deposizione di fiori e partecipazione del coro Comelico. Alle 14 concerto della banda Val di Gorto e del coro Comelico in val Popera, dove sarà portato il crocefisso artistico della confraternita di Santa Croce di San Cipriano Serra Riccò (Genova).  L'iniziativa è del Gruppo alpini di Comelico Superiore nell'ambito delle celebrazioni per il 150º dell'Unità. «Invitiamo tutti a partecipare», dice il capogruppo Ana di Comelico Superiore Marco De Martin Pinter, «indipendentemente da età o provenienza, perché quello che verrà illustrato e celebrato è una storia scritta con onore e dedizione, a garanzia del futuro di tutti gli italiani».

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