Il Comelico scende in piazza il 1° giugno. A maggio trasferte a Venezia e Roma
Si terrà sabato primo giugno la grande manifestazione con cui il Comelico e il Cadore uniti diranno “sì” al collegamento sciistico fra Padola e Sesto in Alta Pusteria. «Abbiamo preferito far passare il periodo elettorale», dicono dal Comitato Pro Collegamento, «così da evitare qualsiasi possibile strumentalizzazione politica e anche per permettere a tutti i politici bellunesi, di ogni schieramento, di essere al nostro fianco, come hanno fatto finora».
Ma nella riunione, che si è tenuta giovedì sera nella sala della Regola di Padola, il Comitato, che intanto si è allargato a una trentina di attivisti, ha anche deciso di dar vita ad altre due manifestazioni pubbliche. «Il 9 maggio saremo presenti con una delegazione di una ventina di persone a Venezia, in piazza San Marco, presso la sede della Sovrintendenza, e chiederemo di essere ricevuti dall’architetto Emanuele Carpani, direttore della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e paesaggio per il comune di Venezia e Laguna. Sarà lei, infatti, a dirigere la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso, al posto dello scomparso architetto Andrea Alberti . Ed è stata lei in questa sua nuova veste, a quanto ci risulta, a firmare con il Ministero il famigerato documento dei vincoli ulteriori da applicare al Comelico e ad Auronzo. Il 15 maggio, invece, andremo a Roma, con i nostri manifesti, in occasione dell’incontro dell’assessore Gianpaolo Bottacin con il ministro Bonisoli o con il direttore generale del Mibac Gino Famiglietti».
Chiaro l’obiettivo di questa protesta: «Vogliamo far capire che il Comelico è vivo, sa cosa vuole, è compatto nella sua battaglia per la sopravvivenza, per la realizzazione di questo collegamento che ci deve garantire un futuro».
Dopo l’incontro del 17 aprile a Roma fra i parlamentari veneti, la Regione e il Ministero, in paese la rabbia si mischiava all’incredulità. «Ma come», commentava più d’uno, «i nostri politici vanno a Roma, anche con un certo ottimismo, convinti di poter strappare quanto crediamo ci sia dovuto, ovvero il Sì al collegamento, e si trovano sul tavolo un ordine del giorno del tutto diverso dal previsto, che addirittura limita ulteriormente gli spazi di manovra per qualsiasi iniziativa, anche all’interno dei nostri paesi? Che ci mette sotto tutela nemmeno fossimo una riserva indiana?».
Poi i comeliani hanno stilato questa serie di iniziative, consci che sono questi i giorni decisivi: «È ora il momento di far capire a Roma, ed anche a Venezia se necessario, che la popolazione è compatta a difesa della propria sopravvivenza».
La manifestazione del primo giugno verrà dunque organizzata in ogni dettaglio. Partenza da Candide nei pressi del municipio e corteo fino alla piazza San Luca di Padola. Poi interventi di amministratori e politici, con tutta probabilità un saluto anche di Franz Senfter a nome della sua società 3 Cime Dolomiti, che gestisce gli impianti di Padola, oltre a quelli in Pusteria di San Candido Baranci, Monte Elmo e Croda Rossa. «Vorremmo che al nostro fianco ci fossero, oltre a tutti i sindaci del Comelico e del Cadore, con la fascia tricolore, anche tutte le categorie che in questi giorni ci hanno sostenuto con pubbliche prese di posizione», sottolineano dal Comitato, «a partire dalla presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, Lorraine Berton, dai rappresentanti dei commercianti, degli artigiani, degli agricoltori; poi il presidente della Fisi del Veneto Roberto Bortoluzzi, quello dell’Anef Renzo Minella, il presidente dei maestri di sci Luigi Borgo, i maestri di sci di Comelico e Pusteria. Sarà una bella festa, insomma, che darà una bella immagine del Comelico unito». —
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