Il comitato etico di MW contro i nuovi impianti

Esperti, alpinisti e uomini di cultura hanno stilato una serie di osservazioni sui progetti tra Comelico e Pusteria e sul Cortina 2021 (piste e viabilità)

BELLUNO. L’associazione Mountain Wilderness ha riunito un gruppo di esperti in un comitato etico scientifico per valutare cosa sta accadendo sulle Alpi, in merito a impianti di risalita e viabilità. Sono stati presi in esame quattro casi, considerati emblematici, due dei quali riguardano il Bellunese.

Il primo è il progetto sulle Dolomiti tra Sesto e Comelico, con il collegamento sciistico che prevede la realizzazione di due nuovi impianti di risalita e tre nuove piste. La posizione di MW è nota ed è stata espressa in più occasioni. Ora viene argomentata dal comitato di esperti che parte da una presupposto: gli impianti interessano l’area buffer delle Dolomiti Unesco. «La condizione di iscrizione di questi territori nel patrimonio Unesco (e per il mantenimento di tale titolo) è che non vengano sviluppati nuovi impianti».

Il collegamento verrebbe pagato al 70 per cento dalla provincia di Bolzano con 26 milioni di euro «allo scopo di far tracimare in Veneto la rete degli impianti della Val Pusteria ormai stracolma», dicono gli ambientalisti.

«Tutto ciò causerebbe la radicale trasformazione antropica di uno degli ultimi gruppi montuosi ancora in gran parte intatti delle Dolomiti orientali. Si tratta di un ambiente naturale di enorme valore, protetto dalla rete di Natura 2000». Secondo gli esperti del comitato etico, i soldi pubblici utilizzati potrebbero essere devoluti alla riqualificazione dei servizi necessari alla vita di queste vallate. E dunque «bene ha fatto la Sovrintendenza ad esprimere parere negativo al progetto. Il comitato si augura che questa ferma posizione venga rispettata dalla Regione Veneto».

Dal Comelico a Cortina. Lo stesso comitato ha valutato gli interventi legati a Cortina 2021: la viabilità e le piste. Secondo gli ambientalisti, le varianti e le gallerie alla fine porteranno più traffico pesante, in arrivo dal Brennero, per evitare i pedaggi autostradali.

Per quanto riguarda le piste, sono previste modifiche dei tracciati, una nuova grande pista, un bacino idrico alle Cinque Torri, strade per arrivare alle piste e parcheggi. Tutto questo «è destinato a modificare per sempre l’assetto del territorio, tra Cortina e la Val Badia, con conseguenti estesi disboscamenti e massicci movimenti di terra. La signora delle Dolomiti si prepara a trasformarsi definitivamente in un immenso e sguaiato carosello ludico - speculativo».

Il comitato sollecita il governo a tutelare il territorio e le sue tradizioni e a cercare di dare vita ad un sviluppo sostenibile. Il gruppo di lavoro si è interessato anche ad un progetto che collega la Val d’Ayas al comprensorio sciistico di Cervinia, e ad un progetto sull’Alpe Devero.

Il grido d’allarme di MW è stato firmato da personaggi molto noti del mondo alpinistico, ambientale e culturale italiano.

Tra questi Federica Corrado, presidente Cipra Italia, Erri De Luca, Fausto De Stefani, Kurt Diemberger, Vittorio Emiliani (giornalista e saggista), Alessandro Gogna, Cesare Lasen, Mario Maffucci (già giornalista Rai), Franco Michieli, Carlo Alberto Pinetti, Michele Serra, Stefano Sylos Labini (dirigente Enea) e diversi docenti universitari. (ma.co.)



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