Il commercio manifesta contro gli abusivi

BELLUNO. Oltre alla crisi, il comparto del commercio deve fare i conti anche con le contraffazioni e l’abusivismo. Una situazione davvero critica che rischia di affossare ancora di più un settore che...
Belluno , 10 gennaio 2007, Presentazione del pullman del sabato sera. Luca dal Poz, direttore dell'ascom - Luca Dal Poz
Belluno , 10 gennaio 2007, Presentazione del pullman del sabato sera. Luca dal Poz, direttore dell'ascom - Luca Dal Poz

BELLUNO. Oltre alla crisi, il comparto del commercio deve fare i conti anche con le contraffazioni e l’abusivismo. Una situazione davvero critica che rischia di affossare ancora di più un settore che già risente pesantemente della défaillance economica del momento. Per questo domani la Confcommercio di Belluno ha deciso di aderire alla manifestazione di protesta “Legalità mi piace” indetta a livello nazionale contro questi fenomeni. Vista anche la concomitanza con la festa del patrono di Belluno, san Martino, i negozianti però hanno deciso di non tenere chiuse le attività, ma di inviare una rappresentanza a Venezia (che insieme con Padova e Verona sono le piazze in cui in Veneto si manifesterà) per dire basta a questa che i commercianti definiscono «una concorrenza sleale».

«Anche se nella nostra provincia il fenomeno dell’abusivismo e delle contraffazioni non è così eclatante e diffuso come in altre realtà venete, resta pur sempre un elemento pesante da sostenere in un momento delicato come quello che stiamo vivendo», precisa il direttore di Confcommercio Belluno, Luca Dal Poz. «Molte sono le attività nel sistema dell’accoglienza e della ristorazione che ci fanno concorrenza», sottolinea e il pensiero va alle iniziative messe in campo anche dalle pro loco. «A queste abbiamo inviato una lettera in cui cerchiamo di avviare una sensibilizzazione e pare che in molte abbiano colto questo nostro grido di allarme, dimostrando spirito collaborativo tanto che molte pro loco ora lavorano in collaborazione con gli operatori del commercio locale».

«Dobbiamo districarci tra una montagna di invasioni di campo per poter sopravvivere», commenta anche Andrea Dal Pont, della Consulta Ascom che prosegue: «Anche i produttori diventano concorrenti quando vogliono fare i commercianti, vendendo altri prodotti oltre a quelli che producono loro stessi. Dobbiamo salvarci dai furbetti anche perché la legge non sempre tutela nel migliore dei modi il nostro comparto. Una volta per aprire una attività bisognava chiedere il permesso al Comune e la licenza, ora invece pare che chiunque possa svegliarsi al mattino e decidere di mettere su un’attività commerciale, poi i controlli verranno successivamente. Ma intanto quel negozio ha aperto e ha fatto concorrenza a chi è da sempre sul territorio».

Per Dal Pont la situazione si complica e non poco in questi momenti di crisi. «Già facciamo fatica a sbarcare il lunario, se poi dobbiamo anche difenderci dagli abusivi allora diventa tutto più difficile. La concorrenza sleale è troppa», dice il referente della Consulta che guarda con nostalgia ai «vecchi tempi in cui c’erano maggiori controlli. Si rischia la rovina con questo sistema un po’ selvaggio». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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