Il Comune acquisisce l’ex latteria di Cugnan e la dà ai volontari

Con l’operazione l’ente locale sosterrà il circolo San Silvestro sgravando l’associazione da una parte dei costi di gestione

PONTE NELLE ALPI

Cambia il proprietario della ex latteria sociale di Cugnan. E a breve la stessa operazione riguarderà la struttura di Arsiè. Il Comune di Ponte nelle Alpi ha approvato in consiglio comunale la presa in carico dell’edificio ceduto gratuitamente dal circolo San Silvestro, che ne deteneva la proprietà.

In pratica ora sarà il Comune titolare dello stabile, ma nulla cambierà riguardo la destinazione d’uso. L’amministrazione lo darà infatti in comodato d’uso gratuito o allo stesso circolo oppure al comitato frazionale, in base ad accordi da stipulare nelle prossime settimane.

A quel punto verrebbe da chiedersi: cosa cambia? «Nulla, in realtà», spiega l’assessore Marta Viel che ha seguito la vicenda assieme al collega di giunta Andrea Pontello. «O meglio, sgraviamo di un peso economico non indifferente il comitato, che altrimenti non riusciva più a fronteggiare le spese. In particolare quelle del commercialista, figura necessaria per seguire i diversi adempimenti. Loro lo hanno lasciato al Comune ma, per evitare il rischio di un’asta o comunque una cessione a quanti non sono in realtà interessati alla valenza sociale della latteria, noi lo daremo in gestione tramite un comodato d’uso gratuito della durata di 99 anni. Si impegneranno ad eseguire la manutenzione ordinaria, così come pagare le spese vive, senza però più le altre spese accessorie e che gravano in maniera piuttosto pesante sul bilancio».

Così facendo il Comune va incontro alle esigenze di una propria realtà associativa e manterrà la destinazione dell’ex latteria identica alla precedente. Si potranno ancora organizzare riunioni o quant’altro.

«Avevamo già operato nella medesima maniera con Losego e Vich e più avanti completeremo l’operazione ad Arsiè», sottolinea. «Crediamo molto nel valore di questi luoghi e siamo pienamente convinti della loro necessità di restare un punto fermo ed aggregante delle nostre realtà frazionali ed associative. Non a caso abbiamo provveduto a dare una mano concreta a chi, diversamente, si trovava sempre più in difficoltà nella gestione totale della struttura e di quanto ne segue». —


 

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