Il Comune chiederà lo stato di crisi

Iniziata la conta dei danni, una trentina le segnalazioni arrivate dai privati. Allo studio un intervento a Villaga

FELTRE. Richiedere lo stato di crisi dopo l'emergenza maltempo che ha colpito il territorio lunedì, quando si sono verificati frane, straripamenti e allagamenti di garage e scantinati. Questa l'intenzione del Comune, che sta facendo i conti dei danni.

Sono una trentina le segnalazioni arrivate dai privati, con le situazioni peggiori in centro città, finito sott'acqua, nell'area delle Valentine e di col di Tast (zona Stella Maris). Ma si spazia un po' dappertutto, da Lasen a Cart, Arson, Pren, Tomo, Sanzan, Boscariz, Celarda, Traversere, Sant'Anna, Vignui, Villaga. Se si quantifica qualche migliaia di euro singolarmente, si sta poco ad arrivare a 70-80 mila euro, senza considerare il caso più grave a Villaga. Dove sono intervenute già da mercoledì mattina le ruspe con un intervento di somma urgenza della Provincia per liberare i terreni della frazione invasa dai detriti che si erano riversati dalla montagna minacciando le case, sfiorate dai macigni.

Lunedì è stata la seconda ondata di pioggia, quella dalle 18 in poi, a far scattare l'allarme. «Abbiamo attivato il Coc (Centro operativo comunale) e capito subito che la criticità era su Villaga», spiega l'assessore alla protezione civile Adis Zatta. «Già quella sera erano presenti in sopralluogo i tecnici della Provincia, la quale ha decretato di far partire l'intervento di somma urgenza, che si sta concretizzando in questi giorni, ancora prima del vertice in prefettura di mercoledì».

Dal tavolo di coordinamento è emersa poi la necessità di fare un progetto per arrivare alla risoluzione definita del problema. «È difficile perché le criticità sono diverse (le valli lungo la montagna che scaricano sono tante)», dice l'assessore Zatta. «Intanto l'intervento di somma urgenza serve per ripulire tutta la zona dal materiale che è venuto giù e probabilmente creare delle vasche di accumulo lungo il percorso, in maniera che se succede di nuovo non arrivino i detriti a ridosso delle case. Sull'opera definitiva si sta ragionando, ma dovrebbe essere volta a fermare il materiale in alto e portare via l'acqua».

«Il soggetto più idoneo per la progettazione, anche per capacità tecniche, è di nuovo la Provincia, che ha manifestato la disponibilità a portare avanti uno studio fatto come si deve». I soggetti interessati si sono dati un mese di tempo per fare gli approfondimenti del caso e ritrovarsi in prefettura. Per l'opera di sistemazione si parla di centinaia di migliaia di euro.

Altra questione, quella dei torrenti Uniera e Colmeda, che si gonfiano e straripano. «Bisognerà trattarli come oggetti viventi», dice l'assessore Adis Zatta. «Se c'è troppa portata, l'acqua deve andare fuori in zone dove si può allagare in maniera controllata per tutelare il centro. Questo sarà oggetto di ragionamenti nell'ambito del Piano degli interventi dell'Ato 9 (quello del centro)».

Raffaele Scottini

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