Il Comune contro la violenza alle donne

Passa all’unanimità in consiglio l’ordine del giorno voluto dalle consigliere per fermare il femminicidio
Consiglio comunale di Belluno con i nuovi assessori
Consiglio comunale di Belluno con i nuovi assessori

BELLUNO. Il Comune si schiera contro la violenza sulle donne. È passato all'unanimità in consiglio l'ordine del giorno scritto dalle consigliere di tutti i gruppi con l'obiettivo di impegnare il sindaco e la giunta a promuovere tutte le azioni concrete per fronteggiare la piaga della violenza di genere.

Il documento è stato presentato da Simonetta Buttignon e prende le mosse dalla constatazione che «i fenomeni del femminicidio, trasversali a ceti e ambienti sociali, non tendono ad attenuarsi», ha spiegato. «Il femminicidio, però, è solo la punta dell'iceberg di un fenomeno ben più ampio, in cui sono incluse violenze sessuali, psicologiche, economiche e stalking».

In Italia sono stati 2061 gli omicidi di donne fra il 2000 e il 2011. 124 nel 2012. Già 120 nel 2013. Ida Bortoluzzi in consiglio ha letto un elenco di nomi di donne bellunesi uccise dai loro compagni in questi anni. «La violenza sulle donne è un problema che riguarda l'intera collettività e come tale va affrontato, intraprendendo un percorso politico-culturale che coinvolga e responsabilizzi gli organi pubblici, le associazioni e l'intera cittadinanza», ha continuato la Buttignon leggendo il documento. Abusi da contrastare attraverso «la prevenzione, la formazione, il sostegno ai centri antiviolenza, la promozione di una cultura del rispetto della figura femminile. 365 giorni l'anno».

Il Comune si è già attivato per fermare questa piaga: ha aderito alla campagna “365 giorni no”, sostiene il centro antiviolenza BellunoDonna, pagando il canone di affitto per la casa rifugio di secondo livello. L'ordine del giorno chiede qualcosa in più. Di «promuovere azioni e iniziative volte a prevenire ogni forma di violenza contro le donne e a rimuovere le cause che possano portare ad agire e a subire violenza»; di «sostenere reti che coinvolgano enti, istituzioni, servizi e associazioni» nell'ottica della prevenzione e dell'offerta di aiuti concreti alle vittime; di «impegnarsi affinché sul territorio siano operativi centri antiviolenza e case rifugio».

L'ordine del giorno punta anche alla promozione di progetti «volti alla diffusione di una cultura dei diritti fondamentali, iniziative di sensibilizzazione e informazione» e impegna la giunta a inserire nei Regolamenti comunali «procedure che vietino l'utilizzo, anche da parte di privati, di messaggi pubblicitari che contengano immagini o frasi che offendono le donne o che istighino alla violenza contro le donne». (a.f.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi