Il Comune di Belluno chiede 470 mila euro a Benvegnù e Da Pos
BELLUNO. Nis è fallita, Sportivamente Belluno è stata salvata, ma le operazioni finanziarie fra le due società hanno avuto uno strascico. È stata avviata l’azione di responsabilità nei confronti di chi ha amministrato Sportivamente negli anni. Il Comune chiede a Pio Paolo Benvegnù e Patrick Da Pos, che hanno guidato Sb dalla sua nascita fino alla messa in liquidazione, circa 470 mila euro. È la cifra che era stata trasferita dalla società alla Nis e che ha messo in grossa difficoltà Sportivamente.
La notizia è uscita in consiglio comunale, in risposta ad un’interrogazione presentata dai consiglieri di Insieme per Belluno Andrea Cervo e Lorena Ghirardini. «L’avvocato civico, in esecuzione a quanto deliberato dal consiglio comunale (nel 2013 e nel 2015, ndr) ha provveduto alla contestazione formale dell’addebito agli amministratori della società Sportivamente Belluno srl in carica nel periodo in cui si sono verificate le operazioni di finanziamento alla società Nis srl, con conseguente costituzione di mora e assegnazione di termine per la ripetizione delle somme di cui il Comune risulta creditore», ha spiegato il sindaco Massaro. In pratica, il Comune chiede a Benvegnù e Da Pos, che sono stati amministratori di Sportivamente Belluno, di restituire al Comune la somma di circa 470 mila euro che venne prestata alla Nis.
«È un atto dovuto, perché è stato votato in consiglio comunale», ha ricordato Massaro a margine della seduta di ieri. Nelle delibere con le quali SB venne prima messa in liquidazione e poi ricapitalizzata, «è scritto di procedere all’azione di responsabilità». Lo avevano scritto anche i revisori dei conti, nel loro parere sulla ricapitalizzazione. «Questo è il primo atto, ma se il Comune non riceverà quei soldi si andrà avanti il giudice», ha aggiunto l’assessore alle società partecipate Maurizio Busatta. «L’iter è stato avviato».
Sportivamente Belluno è stata costituita nel 2010, per scissione: la vecchia Nis è stata separata in due società, entrambe a totale capitale del Comune. La Nuovi impianti sportivi srl (Nis) ha continuato ad occuparsi del Nevegal, ma la sua situazione finanziaria era talmente grave che l’11 febbraio 2013 il Tribunale di Belluno ne ha decretato il fallimento. Sportivamente Belluno srl, invece, è nata con lo scopo di occuparsi degli impianti sportivi della città.
Nel 2012, emerge il credito di Sportivamente nei confronti di Nis. 376.623,39 euro, oltre a 98.085,27 euro per il conguaglio da scissione societaria. Crediti che si scoprirà essere inesigibili. Quelle operazioni, si legge nella delibera sulla ricapitalizzazione, hanno compromesso l’equilibrio economico di SB, che nell’aprile del 2013 viene messa in liquidazione temporanea. Ha il capitale sociale completamente eroso, il bilancio di esercizio 2012 registra una perdita di complessivi 716.923 euro, il patrimonio netto è in negativo per 641.286 euro. Somma che deriva anche da altre operazioni, come i costi di gestione sostenuti da SB in qualità di gestore della Spes arena nell’ambito del contratto stipulato dal Comune con la Spes Conegliano.
La situazione di Sportivamente è grave, ma non tanto da decretarne il fallimento. Nella primavera 2013 inizia l’analisi della società. Viene nominato liquidatore Patrick Da Pos, che dà le dimissioni a gennaio dell’anno successivo. Arriva Nicola De Castello. Si dimostra, attraverso l’analisi dei bilanci, che la società è sana, si regge da sola, ma i pochi utili annuali (956 euro nel 2013, 6.307 nel 2014) non bastano per rimetterla in sesto.
Il Comune valuta alcune soluzioni. Prima di tutto viene risolto il problema dei costi sostenuti da SB in base alla convenzione fra Comune e Spes Conegliano. Palazzo Rosso trasferisce 150.845 oltre ad Iva alla sua società e la partita si chiude. Poi si valuta come risanare Sportivamente. Per diversi mesi si pensa di fonderla a Bellunum, poi si decide per la ricapitalizzazione. Il Comune la vota a novembre 2015, trasferisce 670 mila euro a SB e la società riparte. Ma i revisori dei conti, e i consiglieri che hanno votato le delibere, chiedono di fare chiarezza sulle responsabilità. L’azione è partita, con una intimazione di pagamento ai due amministratori di Sportivamente.
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