Il Comune di Belluno: "Non aumenteremo i biglietti dei bus"

Palazzo Rosso taglia le linee ma risponde no alle richieste di Dolomitibus
Un mezzo di Dolomitibus
Un mezzo di Dolomitibus
BELLUNO.
I biglietti degli autobus urbani non si aumentano. E' ferma e decisa la presa di posizione del Comune di Belluno nei confronti di Dolomitibus e della Provincia, che ha già deliberato l'incremento delle tariffe. «Noi ci mettiamo i soldi e la faccia e noi non aumentiamo, non prima di aver verificato che è stato fatto tutto il possibile per evitarlo», dicono il sindaco Prade e l'assessore Gamba.

La Regione ha ridotto i finanziamenti al trasporto pubblico locale del 10% e per Dolomitibus il taglio è del 12,6%. Ma l'azienda è sana, tanto che fa un utile da 300 mila euro, eppure vorrebbe aumentare il costo dei biglietti, passaggio già assecondato da Palazzo Piloni. «Non esiste!», esclama Gamba.

«Serve un chiarimento tra i soci», dice il sindaco Prade, «perché sono soddisfatto di come è amministrata la società e del dialogo che c'è, ma in un momento di crisi come questo non si può pensare di aumentare le tariffe senza aver verificato prima che la società abbia operato al massimo per impedirlo».

Prade dunque è contrario agli aumenti: «I nostri interlocutori sono i cittadini, non possiamo chiedere loro altri aumenti. Ai cittadini chiediamo di capire la situazione e di non pretendere nuove linee, soprattutto se non vengono utilizzate. Faremo di tutto per tutelare i cittadini, ma non per cose contrarie alla buona amministrazione».

Il Comune di Belluno non fa questioni di principio utopistiche, perché la presa di posizione del capoluogo trova corrispondenza nella delibera regionale che ha tagliato le risorse. E' la stessa Regione a definire una gerarchia nelle operazioni da compiere: primo efficientare le aziende di trasporto, secondo ottimizzare il servizio offerto e terzo, cioè solo in ultimo, aumentare le tariffe.

In parte il Comune ha già fatto qualcosa, mandando i suoi dipendenti a verificare le presenze sugli autobus: «Per decidere come modificare il servizio urbano», spiega l'assessore Gamba. «Siamo soci e vogliamo che Dolomitibus cresca, ma la procedura per una buona gestione deve essere seguita. Prima di aumentare i biglietti vogliamo essere sicuri che i primi due passaggi indicati dalla Regione siano stati soddisfatti».

Il taglio dei finanziamenti pesa sul Comune per 200 mila euro, che si trasformano in 130 mila chilometri in meno all'anno. Per ora la soluzione, sperimentale, è quella delle soppressioni: eliminato totalmente il servizio festivo, ridotto notevolmente quello del sabato e tagli a diverse corse. Nel complesso sono una quindicina le corse eliminate o accorciate, ma il Comune assicura: «Tutti casi in cui i passeggeri erano pochissimi, a volte nessuno». L'amministrazione ha scritto a Provincia e Dolomitibus: «facciano i risparmi e non ci chiedano di aumentare, senza efficientamento aziendale non daremo più soldi, su questo non si trasige».

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