Il Comune entra nella rete europea contro i pesticidi
BELLUNO. Belluno “Pesticide free town”. La giunta comunale ha deciso di aderire alla Rete europea delle città libere dai pesticidi, con la sottoscrizione di un protocollo di intesa, che ha l’obiettivo di mettere in circolazione esperienze, pratiche e conoscenze acquisite dalle amministrazioni che vogliono ridurre il più possibile i rischi ambientali e per la salute dei cittadini, derivanti dall’utilizzo di sostanze inquinanti e pericolose. La decisione di aderire alla rete arriva in coerenza con il Regolamento per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari in agricoltura, approvato dal consiglio comunale nel settembre del 2016 e stimola ad attuare alcune politiche mirate: ridurre gradualmente l’uso di pesticidi fino ad eliminarli in tutte le aree pubbliche gestite dal Comune; adottare un piano che promuova l’eliminazione dei pesticidi anche nelle aree private con accesso pubblico e nelle aree agricole più vicine alle abitazioni; promuovere campagne informative; diffondere la consapevolezza sui pericoli dei pesticidi e incoraggiare i cittadini a farsi parte attiva negli orti e nei giardini; scambiare le buone pratiche con le altre città della rete europea, fornendo aggiornamenti regolari sullo stato di avanzamento delle attività intraprese e operare attivamente con azioni a favore del verde urbano.
Il tutto a costo zero, nel senso che l’adesione alla rete è priva di costi così come non ci sono maggiori spese particolari nella procedura che sta eliminando l’uso dei prodotti fitosanitari nelle aree di proprietà comunale. L’operazione, dunque, è soprattutto culturale e rientra in un piano più ampio che mira, a lungo termine, a trasformare Belluno in un territorio bio.
«È un passaggio che per noi non comporta sforzi particolari», spiega il sindaco Jacopo Massaro, «perché siamo già abbastanza allineati con i parametri che la rete richiede. In particolar modo ci impegniamo a fare una cosa che già facciamo ma che cercheremo di affinare di più e rendere più stringente, codificata e oggetto di procedure, che è l’utilizzo, per quanto riguarda la cura dei cigli stradali, di diserbanti di tipo biologico che non contengono sostanze inquinanti o nocive. Questa misura è coerente con il regolamento sui fitofarmaci approvato dal consiglio comunale ed è coerente con tutto il programma che stiamo sviluppando, relativo all’idea di un territorio biologico e tutelato. Una tutela sia dal punto di vista paesaggistico, con gli interventi che stiamo facendo di rigenerazione urbana che concentrano l’edilizia sul patrimonio esistente lasciando libero il territorio da nuove edificazioni, sia mediante gli incentivi alle coltivazioni che non usano sostanze nocive e che si incamminano sulla strada del biologico. L’adesione alla rete, dunque, è un piccolo tassello di questo mosaico più vasto».
Irene Aliprandi
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