Il Comune incontra i condòmini dove sono gli stranieri
BELLUNO. «Siamo soliti incontrare i residenti di un condominio dove sono alloggiati dei richiedenti asilo per spiegare quale sia la procedura e come siano persone che vengono comunque sempre controllate da Prefettura, Usl, Comune, cooperativa che li gestisce e anche forze dell’ordine».
Così l’assessore comunale Valentina Tomasi ha spiegato ieri pomeriggio ai condòmini di un complesso abitativo di via Feltre l’arrivo, quasi due mesi fa, di alcuni richiedenti asilo provenienti da Pakistan e Afghanistan. Questi ragazzi sono gestiti dalla cooperativa Croce Blu guidata dalla presidente Irmanella Romanel.
Tomasi ha fatto presente che il comune di Belluno non può rifiutarsi di ospitare queste persone e che l’ente ha preferito, invece di raccoglierle tutte in un unico spazio, dividerle sul territorio in gruppi di 4-6 per alloggio in quella che è definita “accoglienza diffusa”. I giovani, tutti uomini perlopiù, vengono seguiti dalla cooperativa che li aiuta nel ménage familiare, nel fare la spesa, nella pulizia di casa e nell’apprendimento dell’italiano. Ogni richiedente asilo rimane circa due anni in provincia e poi viene assegnato in altre località. «Cerchiamo anche di mettere insieme in una stessa abitazione ragazzi provenienti da aree geografiche e culture simili tra loro, onde evitare problemi», ha detto l’assessore.
Attualmente la Croce blu gestisce sei appartamenti occupati da richiedenti asilo, mentre nel capoluogo sono 97 gli stranieri seguiti dalle cooperative. «So che magari all’inizio c’è un po’ di diffidenza, ma stiamo insegnando loro anche le regole del paese in cui vivono e le regole condominiali», ha detto Romanel, che ha tranquillizzato i condòmini sui controlli che vengono periodicamente eseguiti per verificare pulizia ed igiene di questi stranieri.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi