Il Comune riapre l’ex chiesa dei Gesuiti e crede nel recupero

Domani e domenica ci sono le Giornate d’autunno del Fai Frison: «Si trovi una soluzione per dare le risorse agli enti»

BELLUNO. Il Comune apre le porte dell’ex Chiesa dei Gesuiti, in via Tasso, e non rinuncia alla sua riqualificazione. L’occasione per ammirare gli interni dell’edificio è data dall’iniziativa “Giornate del Fai d’autunno” e l’iniziativa è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra il Comune di Belluno, proprietario da qualche mese dell’immobile grazie al federalismo demaniale, e la delegazione Fai di Belluno. A fare da ciceroni, oltre ai volontari del Fai, saranno anche gli studenti dei licei Renier e dell’istituto Follador De Rossi.

«Per la prima volta, la chiesa viene aperta alla cittadinanza, e vi si potrà accedere dal portone principale, riaperto solamente in primavera dopo la muratura in epoca napoleonica», sottolinea l’assessore alla rigenerazione urbana, Franco Frison.

La Chiesa dei Gesuiti rientra infatti tra le opere oggetto del “Progetto Belluno”, che avrebbe dovuto essere finanziato con il Bando periferie: «Il Comune crede ancora nel recupero dell’edificio», afferma Frison. «Voglio sperare che il trambusto provocato dal congelamento dei fondi con l’emendamento al Decreto Milleproroghe sia stato solo un incidente di percorso e che nei prossimi giorni si trovi una soluzione: Belluno ha tutti i progetti esecutivi, siamo pronti a partire con le gare, ma servono le risorse, che ci sono e che questo governo vuole bloccare fino al 2020».

Questo è uno dei due progetti – insieme a quello per la riqualificazione di Palazzo Crepadona – che hanno goduto della deroga per la presentazione: ottenuti i pareri mancanti dagli enti, ai primi di settembre, ampiamente entro i tempi previsti dalla deroga, è stato presentato ed approvato il progetto esecutivo, realizzato da un raggruppamento di professionisti locali e non, coordinati dallo studio dell’architetto Alberto Torsello di Venezia. Ma la corsa contro il tempo non è bastata: i fondi sono congelati dal Milleproroghe. Il Comune era pronto a bandire le gare, per dare avvio ai lavori il prossimo anno, ma tutti gli interventi dovranno attendere.

«Voglio ringraziare la delegazione Fai per consentire ai bellunesi di conoscere una realtà chiusa da secoli», conclude Frison, «ma un grazie va anche a tutti quelli che ci hanno permesso di portare avanti il progetto di recupero: i consiglieri comunali, il personale degli uffici del Comune, la dirigenza, la segretaria generale, la Soprintendenza, il Demanio».

In occasione delle Giornate di autunno del Fai sarà possibile visitare l’ex Chiesa dei Gesuiti nei seguenti orari: domani dalle 9.30 alle 13 (ultimo accesso alle 12.30) e dalle 14 alle 16; domenica dalle 14.30 alle 16.30 (ultimo ingresso alle 16.30).

I Fai condurrà i visitatori anche alla scoperta del Duomo di Belluno, domani dalle 9.30 alle 13 e dalle 14 alle 16; domenica dalle 14.30 alle 16.30 (ultimo accesso alle 16.30). Ad illustrare le ricchezze della Cattedrale saranno i volontari del Fondo ambiente italiano e gli studenti di Renier e Follador.

La venerazione per San Martino di Tours a Belluno ha radici profonde: si dice che risalga al VI secolo e che sia stata avviata dal vescovo Felice II (a cui è attribuita anche la costruzione della cattedrale dedicata, appunto, a San Martino). La Cattedrale, oltrepassati i secoli bui e il Medioevo, fu ricostruita a partire dal 1517 su progetto di Tullio Lombardo. Il Duomo, noto per il campanile opera di Filippo Juvarra, custodisce dipinti di illustri pittori quali di Cesare Vecellio, Palma il Giovane, Jacopo Bassano, Giovanni France e tele provenienti dal Complesso dei Gesuiti. —

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