Il Comune si affida all’avvocato Ceruti contro l’elettrodotto «Si interri la linea»
BELLUNO
Direzione Tar del Lazio. Il Comune si affida all’avvocato Matteo Ceruti per ricorrere contro il progetto di Terna in Valbelluna. Sarà il legale del foro di Rovigo, esperto in contenziosi di natura ambientale, a portare la questione della razionalizzazione della rete di trasmissione nazionale nella media Valle del Piave al Tar del Lazio.
Il Comune lo annuncia da mesi: o si interra la linea elettrica in località Andreane, sotto il Piave e ai margini dell’aeroporto, o di qui Terna non passerà. Con l’ultima variazione di bilancio sono stati stanziati i soldi necessari per le spese legali, ora la giunta ha deliberato procedere con il ricorso. «Avevamo annunciato che, se Terna non avesse rivisto il progetto, ci saremmo opposti con tutte le nostre forze. Così stiamo facendo noi e molte altre realtà», spiega il sindaco, Jacopo Massaro.
Il ricorso va a rinforzare la schiera dei contrari al progetto così proposto: «Con questa decisione, costruiamo ed accresciamo la rete di alleanza territoriale», continua Massaro. «Ci rapporteremo con la Regione Veneto, la Provincia di Belluno, il Comune di Limana e i comitati per fare fronte comune».
La delibera incarica l’avvocato civico, Paolo Vignola, e l’avvocato Matteo Ceruti, del Foro di Rovigo, di seguire la pratica; tra costi legali e parcelle del professionista, la spesa totale è di circa 30mila euro.
Ceruti è noto per la sua attività a favore di enti pubblici e soggetti privati in materia di valutazione di impatto ambientale di competenza statale e di autorizzazioni alla costruzione ed esercizio di linee elettriche appartenenti alle rete di trasmissione nazionale oltre che nel campo delle centraline idroelettriche, anche nel Bellunese. Si è occupato, ad esempio, del progetto per l’elettrodotto Dolo-Camin, in Riviera del Brenta, bocciato nella sua prima versione dal Consiglio di Stato a seguito di un ricorso e ritirato dalla Via da Terna nella seconda, e dell’Udine-Redipuglia.
«La razionalizzazione della rete sicuramente sarebbe un’idea positiva, ma non proposta in questo modo, dimenticando o ignorando alcune esigenze del territorio», conclude Massaro. «Per quanto riguarda il Comune di Belluno, è inaccettabile il mancato interramento ad Andreane, che mette a rischio la funzionalità dell’aeroporto di protezione civile. Su questo non siamo disposti a cedere e continueremo la nostra battaglia in tutte le sedi e con tutti gli alleati che potremo trovare».
«L’interramento è un atto doveroso per il rispetto del nostro territorio», chiude il sindaco, «e per la salvaguardia dell’aeroporto, importante per le sue funzioni di protezione civile per tutta la provincia di Belluno». —
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