Il confine dei Templari: un cartello al Baliato dai Coi

ZOLDO ALTO. Fatto più unico che raro. Il posizionamento di un cartello di confine storico di un’antica Comunità templari, il Baliato dai Coi, situata in Alta Val Maè (Zoldo). Una iniziativa semplice...
Zoldo Alto dall'alto
Zoldo Alto dall'alto

ZOLDO ALTO. Fatto più unico che raro. Il posizionamento di un cartello di confine storico di un’antica Comunità templari, il Baliato dai Coi, situata in Alta Val Maè (Zoldo). Una iniziativa semplice e grande che può avere anche una svolta turistica. L’appuntamento è per sabato 12 con un denso programma: alle 10.25 arrivo al Rù de Mez; alle 10.30 lo scoprimento del cartello; alle 11 camminata silenziosa verso Coi dei cavalieri e delle Dame Templari; alle 11.15 circa a Coi si svolge il rito della messa di ringraziamento celebrata dall’arciprete don Moreno Baldo. Alle 12.15 tutti all’Hotel “Caminatha” con interventi del sindaco del Comune di Zoldo Alto Roberto Molin Pradel, del commendatore Ex Val Piave Carlo Colgaro, dell’associazione “Templari Cattolici d’Italia”. Seguirà una bicchierata in amicizia, gentilmente offerta da “La Caminatha”. Il regista dell’evento che ha qualcosa di “magico” è di don Floriano Pellegrini, noto studioso.

«Nella seconda del XIV secolo», spiega don Floriano, «dall’unione di due Schildhofe ossia Masi di Scudo, fondati da due Scudieri dell’Ordine dei Cavalieri Templari, tra l’altro già soppresso, sorse la Comunità de “baliato dai Coi”. I due Schildhofe sono quelli di Coi e Col, unito a Coi in unico “Baliato”. È l’unico caso di Schildhofe sulle Dolomiti e nel Veneto. Il bàalio era il capo Comunità (balio significa, infatti, “colui che regge”). Questa storia è condizione straordinaria di libertà e forte autonomia». BNemchè poco nota.

Don Floriano afferma da tempo che questo evento serve a valorizzare la storia di tutto Zoldo.

E va in profondità per conoscere i due Schildhofe. «Erano due scudieri», racconta don Floriano, «che avevano fatto il servizio militare a Belluno. Originari di un Maso vicino a Pieve di Zoldo. Sono andati con tre padroni nobili che erano anche Templari. Giunti all’età di 21 anni (maggiorenni) avevano due alternative: sposarsi e quindi rifiutare il sevizio militare, o prestare servizio militare e rimanere celibi. Questi hanno preferito sposarsi. Sono stati, quindi, liquidati dai tre padroni della Crepadona e sono venuti a Coi. Avevano acquistato una vasta zona che andava da Coi fino a Fusine». (ma.a.)

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