Il consiglio accetta i fondi per il progetto disoccupati
SEDICO. Il Comune di Sedico tende una mano alle persone che hanno perso il lavoro e sono prive di ammortizzatori sociali. Per il terzo anno l’amministrazione ha promosso il progetto dedicato a disoccupati e inoccupati, che lavorano a servizio del Comune in attività di piccola manutenzione del territorio, o a supporto degli operatori della casa di riposo. Il tema è stato trattato nel corso del consiglio comunale di giovedì sera, convocato in via straordinaria per approvare l’ordine del giorno relativo al salvataggio della Provincia di Belluno.
Sul tavolo i consiglieri si sono trovati la ratifica della delibera di giunta necessaria per recepire i contributi giunti dalla Regione (16 mila euro) e dal Bim (10 mila) per lo svolgimento di questo progetto. «Il Comune ne mette altri 14 mila, e così il pacchetto complessivo arriva a 40 mila euro», spiega il sindaco Giovanni Piccoli, che sottolinea le caratteristiche positive dell’intervento: «Non si tratta di puro assistenzialismo, ma di un modo che permette di valorizzare le professionalità delle persone. Anche il Comune ha il suo beneficio, perché possiamo avere degli operai a disposizione per effettuare manutenzioni. Se le nostre scuole sono tutte in ordine è anche grazie a queste persone».
Erano 19 le richieste giunte agli uffici comunali da parte di chi si è trovato, d’un tratto, senza un lavoro. Una prima scrematura è servita per eliminare chi non può accedere a questo progetto, e sono rimasti in sette. Tre lavorano al centro servizi per la persona anziana, prevalentemente in cucina e nel settore pulizie, tre aiutano gli operai comunali e uno si trova in ufficio. Lavorano dalla metà di luglio e lo faranno fino alla fine di novembre.
Il consiglio, poi, ha votato all’unanimità il documento uscito dall’assemblea di sindaci, parlamentari e assessori regionali bellunesi dello scorso 31 agosto. «Abbiamo fatto una premessa, perché in questa fase si parla solo di difendere i confini della provincia, non di che competenze avrà il nuovo ente e di che forma sarà», precisa Piccoli. Un aspetto evidenziato anche dal gruppo di minoranza Progetto per Sedico. «L’ente Provincia non sarà più quello a cui eravamo abituati, ma come sarà?», si chiede Stefano Deon, capogruppo. «Ci preoccupa capire come sarà organizzata la Provincia, che competenze avrà, quali settori dovrà gestire e con che risorse. Di questo ancora non si è parlato». «Manca un disegno generale d’insieme», aggiunge Angelo Mis. «Qui serve un riordino degli enti locali, ma è ancora tutto da affrontare».
Alessia Forzin
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