Il consorzio di tutela del fagiolo diventerà realtà commerciale
LAMON
Nel venticinquesimo anniversario della fondazione (era il 12 luglio 1993), il consorzio di tutela del fagiolo di Lamon Igp studia l’apertura di un ramo commerciale a supporto dei piccoli coltivatori che non sono strutturati per andare a vendere il loro prodotto da soli nei mercati, ma sono ben motivati a produrre fagiolo.
La richiesta è arrivata dagli stessi soci, che vorrebbero che fosse il consorzio ad acquistare il prodotto per poi venderlo. La disponibilità c’è da parte della presidente Tiziana Penco, da poco rieletta per il quinto mandato alla guida del sodalizio nato proprio con la finalità di distinguere, difendere e tutelare la produzione e il commercio del fagiolo di Lamon con la sua denominazione.
In vista di questa nuova attività commerciale si pensa anche all’e-commerce, cioè alla vendita on-line attraverso il sito internet.
Servirà un’assemblea straordinaria, che ancora non è stata fissata, per approvare una modifica con questa integrazione di stampo commerciale allo statuto. «Il consorzio non stravolgerà la sua “mission”, ma diventerà ancora più performante, proprio a supporto di quelle piccole realtà produttive», dice Tiziana Penco.
«Per volontà di alcuni soci, prossimamente il consorzio proporrà una modifica allo statuto, senza distogliere l’attenzione dall’attività istituzionale, che continuerà. È una cosa molto importante, ma anche gravosa perché vuol dire diventare una piccola società con tanto di partita Iva e commercialista. Sarebbe auspicabile inoltre avere una sede a supporto».
È un discorso diverso dal progetto della “casa dell’agricoltura” rispolverato dal sindaco Ornella Noventa e di cui si è parlato nei giorni scorsi in relazione anche al Punto Verde di Fonzaso. Qui non si tratta di un magazzino o di un centro di trasformazione del prodotto, ma di un ufficio, dove poter dare anche informazioni al pubblico.
Tornando all’apertura di un ramo di vendita, rappresenta un passo importante per il consorzio di tutela del fagiolo di Lamon, che dovrà gestire una piccola attività commerciale, dando fiscalmente un servizio ai propri associati con un maggior carico di lavoro e più dispendio di tempo.
Dietro ci devono essere un computer, fatture e scontrini fiscali, insomma la contabilità. «Ci struttureremo anche per questo», dice la presidente Penco. «Il consorzio deve crescere anche in base alle necessità dei propri produttori. Solo così si investe nel futuro».
Parallelamente proseguirà la solita attività promozionale del prodotto. Tra i progetti in ballo, c’è quello sul risanamento genetico dal virus Bcmv. Se verrà finanziato, partirà nel 2019, avrà durata biennale e si prefigge, con il coinvolgimento di una decina di produttori, di ottenere una semente che si difenda naturalmente dal virus. —
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