Il Corno d’oro vince il Palio di Feltre
FELTRE. La sabbia di Pra’ del Moro scotta sotto gli zoccoli di Nottifrimmesmai, che quasi non la tocca nemmeno, volando lungo i tre giri dell’anello, sempre in testa guidato dal fantino Adrian Topalli, per regalare il Palio 2016 a Santo Stefano con il nuovo record della pista, 1’07"37 contro l’1’09" del precedente primato, firmato dallo stesso cavallo l’anno scorso, ma con Castello.
Il presidente del Corno oro, Paolo Rigoni, e i suoi portano nella sede del quartiere il drappo dipinto da Paola Imposimato insieme al ricordo, indelebile, della cavalcata trionfale e di tutto quello che l’ha preceduta in questi due giorni.
Le prime gare. Sono gli arcieri a sparigliare subito le carte, conquistando i primi 9 punti in una gara in cui non partivano favoriti. E dopo il secondo posto nella staffetta in centro storico, Santo Stefano completa l’opera in Pra’ del Moro. Lo fa alla grande, vincendo il tiro alla fune e dominando la corsa dei cavalli: primo e terzo posto per il Corno oro, che alla fine trionfa con 43 punti, tantissimi. Il Duomo, secondo in classifica generale, è staccato a quota 29. Terza Port’Oria con 25 e chiude Castello, quarto con 24.
Santo Stefano conquista così il nono drappo della sua storia, il secondo in 23 anni dopo quello del 1993 e in mezzo quello del 2008, e Pra’ del Moro si riempie di bandiere che colorano il cielo di rosso. Ci sono gli arcieri, gli staffettisti, i tiratori alla fune e i cavalli a tenere con il fiato sospeso i contradaioli, con la tensione e l’adrenalina che salgono in corpo a mano a mano che ci si avvicina al momento clou della manifestazione, quell’attimo o poco più di corsa, preceduta dal corteo storico e dal tiro alla fune.
Entrano i figuranti, gli sbandieratori dei quattro quartieri e del gruppo Città di Feltre lanciano simultaneamente in aria le bandiere in un momento suggestivo al suono dei tamburi e la sfida ricomincia, con Santo Stefano in testa con 15 punti davanti a Port’Oria con 13. Terzo Duomo a 11 e quarto Castello a 9.
Con questa classifica i quartieri si presentano in Pra’ del Moro, con i piedi ben piantati per terra per il tiro alla fune.
Si va al meglio delle tre tirate. Santo Stefano si affida a tre atleti della squadra campione d’Italia delle Furie Rosse di Tamai - Bortolin, Cia e Roppele - insieme agli interni D’Isep e Bordin. Sono i favoriti e trascinano via il Duomo con una dimostrazione di forza, poi però il Castello li spaventa, vincendo la tirata iniziale prima della rimonta del Corno, che rimette le cose a posto e poi non ha problemi con Port’Oria.
Il secondo posto se lo giocano Duomo (con due atleti dello Scorzè, Masiero e Silvestri, insieme a uno dei Vikings di Padova, Gardin, più i due interni Chierzi e Maccagnan) e Castello con gli esterni Facin, Ongarato e Settimo (Yankees Castelfranco) insieme a Facchin e Bonan. La spunta il Leone 2-0. Quarta Port’Oria, che conta sulla squadra interne delle Aquile (D’Agostini, Toigo, Natalone, Vitale e Bonfitto).
Santo Stefano conquista altri 9 punti e arriva a 24 in classifica. Port’Oria, quarta alla fune, è seconda in classifica ma lontana sette punti (è a 17). Duomo, terzo nel tiro alla fune, sale a quota 16. Chiude Castello con 15 punti ed è tutto pronto per i cavalli, che entrano in pista quando sono le 19.10, mentre il sindaco Paolo Perenzin porta la busta che contiene l’ordine di partenza al mossiere, il pisano Giancarlo Matteucci.
La corsa dei cavalli. Santo Stefano è alla corda, con Castello al suo fianco e poi Port’Oria, i due cavalli del Duomo e verso l’sterno Port’Oria, Castello e Santo Stefano. E proprio dall’ottava posizione, dopo quattro false partenze e qualche problema al meccanismo di sgancio del canapo, Nottifrimmesmai montato da Adrian Topalli sfreccia in testa. Non lo prenderanno più.
È la stessa accoppiata che l’anno scorso aveva vinto con i colori di Castello e quest’anno si ripete con il giubbetto rosso. I cavalli si lanciano sull’anello di sabbia e Nottifrimmesmai prende subito il largo, senza mai cedere la testa della corsa, tallonato da Qui Pro Quo montato da Farris per il Duomo, che lo insidia ma non riesce a superarlo. Terzo il secondo cavallo di Santo Stefano, Quattro Mori con il fantino Andrea Chessa, che controlla la situazione senza patemi.
Le prime tre posizioni sono definite dall’inizio alla fine, mentre sugli spalti monta il tifo dei contradaioli. Gli altri inseguono. In quarta posizione taglia il traguardo Port’Oria con Sebastiano Murtas su Quan King, che sorpassa nel finale Tempesta da Clodia montata da Federico Guglielmi per Castello. Sesto si piazza il secondo cavallo gialloazzurro, Quisario montato da Alessio Giannetti. In settima posizione arriva Narcisco montato da Giosuè Carboni per il Duomo e ultimo Nicolas de Pedra Ulpu con il fantino Gianluca Mureddu per Port’Oria.
Non c’è nemmeno bisogno di fare tanti calcoli, perché quello di Santo Stefano è stato un dominio e in attesa del responso ufficiale del Capitano del Palio Andrea Barp, i contradaioli del Corno oro cominciano già ad esultare.
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