Il cubo di Botta dovrà essere smantellato

Lo impone la Sovrintendenza. L’assessore Alpago Novello: «Ma i costi per toglierlo e smaltirlo sono molto elevati»
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. Realizzato nel lontano 2007 in occasione della mostra del Tiziano a palazzo Crepadona, simbolo dei tempi d’oro delle iniziative culturali in provincia di Belluno e soprattutto nel capoluogo montano che richiamavano centinaia di migliaia di turisti, il famoso “cubo” di Botta pare avere i giorni contati.

Infatti, l’amministrazione comunale intende smontarlo e smaltirlo. Un compito non facile visti i costi elevati di questa operazione.

L’annuncio, destinato a far discutere, è stato dato ieri mattina dall’assessore alla cultura, Claudia Alpago Novello. «Il cubo va tolto», ha detto l’assessore, «anche se rimarrà ancora per l’edizione attuale di Oltre le vette e dell’Ex tempore, poi vedremo che fine fargli fare».

Il padiglione era stato realizzato, non senza polemiche, nel 2007 per ospitare parte dell’esposizione dedicata al Tiziano. Poi nel 2008 si era parlato, vista la sua provvisorietà, di smontarlo, ma alla fine si era deciso di mantenerlo, anche in vista di altre esposizioni importanti e di un certo spessore.

«Il cubo era nato già all’epoca», si giustifica l’amministratrice, «per essere provvisorio. Poi però è rimasto. Ma dalla Soprintendenza riceviamo pressioni perché venga tolto, lo stesso direttore della biblioteca di palazzo Crepadona reclama nuovi spazi per le sue attività. Insomma dobbiamo toglierlo. Come però non lo sappiamo, visti i costi elevatissimi».

Gli spazi culturali. Ma non è solo palazzo Crepadona a dover subire delle modifiche. «L’amministrazione ha avviato una sorta di censimento su tutti gli immobili di sua proprietà per verificarne lo stato e la disponibilità così da mettere a servizio delle associazioni. C’è molta fame di spazi di incontro nel nostro comune», ha continuato Alpago Novello.

E tra questi rientra anche palazzo Fulcis, che dovrà accogliere il museo cittadino del futuro «con il quale si dovrà ripensare l’organizzazione della stessa piazza», ha aggiunto anche l’assessore al turismo, Valerio Tabacchi.

C’è poi l’Auditorium all’interno del quale sono stati trovati, durante l’intervento di ristrutturazione, resti archeologici importanti «che ci obbligano a decidere se tenerli a vista con dei vetri o ad assumere altre soluzioni».

Il pic-nic culturale. Intanto, le idee per il rilancio della cultura nel capoluogo a palazzo Rosso iniziano a concretizzarsi. Sabato prossimo, per tutta la giornata il parco Città di Bologna diventerà il luogo privilegiato di incontro di tutte le associazioni culturali. «Si chiamerà “Picnic della cultura”», ha precisato l’assessore competente, «perché sono convinta che con la cultura si può mangiare, non solo a livello di nutrimento intellettuale ma anche dal punto di vista economico, e in un momento come questo di crisi, con le casse comunali che piangono, recuperare qualche risorsa in più non guasta di certo».

Cultura quindi collegata a turismo, è l’idea dell’amministrazione. E per ottenere questo risultato il primo passo è conoscere le associazioni che operano nel territorio e metterle in rete, evitando così sovrapposizioni nella logica della creazione di una «coesione sociale», che vede il coinvolgimento diretto delle persone di buona volontà. «Sono molti i cittadini che si sentono esclusi dalla vita della città, ecco è arrivato il momento di farsi avanti e darci il loro aiuto», ha detto Alpago Novello.

Il picnic, che si svolgerà in concomitanza con il mercato settimanale, prevede dalle 10 alle 13 la presentazione ai cittadini delle attività delle singole associazioni (su 100 conosciute, 50 hanno aderito), poi dopo il ristoro, dalle 14.30 alle 17.30 si terranno dei gruppi di lavoro divisi per tema: arti visive, cinema-spettacolo, stili di vita, informazione-divulgazione-discipline umanistiche e scientifiche. Un appuntamento che palazzo Rosso intende replicare almeno due volte all’anno. Il comune offrirà spazi e il supporto tecnico e farà da coordinatore.

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