Il decreto sicurezza salva la Prefettura di Belluno

La soddisfazione della Cisl Fp: «Presidio fondamentale». Ma all’orizzonte c’è un’altra proposta di legge per l’abolizione

BELLUNO

Salvata dai suoi principali detrattori. Almeno per ora. Il decreto legge Sicurezza, voluto da Matteo Salvini e pubblicato in Gazzetta ufficiale il 4 ottobre dopo la firma del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, scongiura la soppressione delle Prefetture che erano a rischio chiusura. Come quella di Belluno. Ma in aprile i senatori della Lega avevano presentato un disegno di legge per ripristinare le Province elettive e abolire le Prefetture.

Al momento a valere è il Dl sicurezza (è il numero 113/2018), ed è impossibile dire se il futuro riserverà sorprese all’ente fra i più discussi della storia recente della Repubblica. La Lega da sempre considera le Prefetture pressoché inutili. Le competenze, secondo il Carroccio, potrebbero essere trasferite a Province, Comuni, Regioni e Questure. Ma qui si entra nella sfera delle ipotesi, perché la proposta di legge non è ancora stata discussa.



A far fede, al momento, è il decreto legge 113, “Disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del ministero dell’Interno e l’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”. Le norme che salvano la Prefettura di Belluno si trovano nell’articolo 32, “Disposizioni per la riorganizzazione dell’amministrazione civile del ministero dell’Interno”.

Con questo articolo il legislatore chiarisce dove saranno effettuati i tagli previsti dal ministero dell’Interno per garantire la revisione della spesa necessaria per rispondere ai criteri di economicità. Saranno tagliati otto posti negli uffici centrali del ministero e ventuno fra i Prefetti “collocati a disposizione”, ovvero quelli che non sono a capo di una Prefettura. Ecco perché Palazzo dei Rettori non chiuderà.



Insieme alla Prefettura di Belluno, il Dl sicurezza salva anche quelle di Teramo, Chieti, Vibo Valentia, Benevento, Piacenza, Pordenone, Rieti, Savona, Sondrio, Lecco, Cremona, Lodi, Fermo, Isernia, Verbano-Cussio-Ossola, Biella, Oristano, Enna, Massa Carrara, Prato, Rovigo e Asti.



«Si tratta di un risultato importante per le comunità locali e per i lavoratori interessati», afferma il coordinatore nazionale della Cisl Funzione pubblica Paolo Bonomo, «in quanto si riafferma l’utilità di mantenere una presenza forte dello Stato nel territorio, in ciascuna provincia, in materia di sicurezza, legalità ed esercizio dei diritti civili».

È soddisfatto anche Angelo Costanza della Fp Cisl di Belluno-Treviso: «C’era il pericolo che la nostra Prefettura chiudesse ed è stato scongiurato con questa legge», afferma. «È un ottimo risultato, che va nella direzione di mantenere un fondamentale presidio territoriale».

Il decreto legge deve ora essere convertito in legge dal Parlamento. La Cisl Fp ricorda che seguirà «con la consueta attenzione l’iter parlamentare». —


 

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