Il depuratore a Cordele deve attendere

Rinviata la conferenza dei servizi, manca il parere del Genio Civile. Si continua a smaltire percolato

BELLUNO. Il depuratore deve attendere. È stata rinviata, a data da destinarsi, la conferenza dei servizi che era stata programmata per il 24 maggio in Provincia. Sarebbe servita per valutare (e bocciare o approvare) il progetto presentato da Bellunum, gestore della discarica di Cordele, per depurare il percolato. Oggi il liquido che si forma dai rifiuti viene prelevato e smaltito fuori provincia. Operazione che costa circa 400 mila euro all’anno. Soldi che escono dal bilancio comunale, e le cifre sono più alte nelle annate particolarmente piovose.

Per tentare di abbattere i costi di smaltimento, Comune e Bellunum hanno deciso tempo fa di installare un depuratore. Giovedì 24 maggio avrebbe dovuto essere la giornata decisiva, invece bisognerà aspettare ancora. Quanto? Non si sa.

«Manca il parere del Genio Civile», spiega l’assessore comunale all’ambiente Stefania Ganz. «A seguito di un incontro tecnico fatto qualche mese fa, erano state richieste alcune modifiche al progetto iniziale (come l’allontanamento dell’impianto dal rio Cordele, ndr). Bellunum le ha predisposte, entro i tempi, consegnando la documentazione il 14 maggio. Gli altri enti convocati alla conferenza dei servizi sono riusciti a valutare il materiale, il Genio civile invece ha chiesto tempo per analizzare il progetto in commissione decentrata». Ne viene organizzata una al mese, il Comune spera di essere all’ordine del giorno già in quella di giugno. «Ce lo auguriamo, perché stiamo continuando a smaltire percolato, e in maggio le quantità sono state importanti considerando la pioggia che è caduta», conclude la Ganz. «Dobbiamo avviare al più presto la sperimentazione».

Il depuratore, infatti, sarebbe prima di tutto testato, anche se la Regione aveva valutato che la tecnologia prevista sarebbe stata adeguata anche per smaltire liquidi contenenti tracce di Pfas. Anche Bellunum, la società che gestisce la discarica di Cordele e che dovrà realizzare l’impianto di depurazione del percolato (quando e se sarà autorizzato) attende.

Nel frattempo, però, Bellunum sta facendo tutte le operazioni previste nel piano di gestione post operativa della discarica, approvato (questo sì) dalla Provincia alla fine di febbraio. «Sono stati fatti gli sfalci e la manutenzione alle recinzioni», spiega l’amministratore unico Davide Lucicesare. «E sono anche state riaccese le torce, che non funzionavano da qualche tempo. Il biogas ora viene bruciato, evitando che il metano finisca nell’atmosfera». La fiamma è visibile la notte, passando lungo la statale che costeggia la discarica di Cordele. (a.f.)

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