Il direttore dell’Agenzia delle Entrate: «A Cortina abbiamo favorito il turismo»
CORTINA D’AMPEZZO. «Se i controlli li abbiamo fatti lì, non è per un pregiudizio verso qualcuno ma perché sapevamo, segnalazioni alla mano, a cosa andavamo incontro«. Così il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, in un colloquio con la Stampa, commenta le ispezioni a Cortina per i controlli sull'evasione fiscale e annuncia che se necessario di blitz «se ne faranno altri». «Gli italiani devono decidere che cosa vogliono - aggiunge Befera - . E lo dico a chi, come Beppe Grillo, sull'argomento mi pare in confusione. Perché a parole tutti sono d'accordo a fare la lotta all'evasione ma solo quando non li riguarda».
Il direttore dell'Agenzia ammette che «probabilmente errori ce ne sono stati. E probabilmente in alcuni casi sono state colpite persone in difficoltà economica - sottolinea - . Ma i grandi numeri non cambiano», perché per affrontare questo fenomeno «servono misure forti». «Da noi purtroppo - aggiunge Befera - non c'è lo stesso senso civico sviluppato in altri Paesi» ma il direttore precisa che Equitalia «non fa atti discrezionali».
Il direttore ha poi continuato con alcune dichiarazioni sul filo dell’ironia. «A Cortina abbiamo fatto andar bene gli affari, in quel giorno. I ristoranti hanno aumentato i loro ricavi del 300% rispetto allo stesso giorno dell'anno precedente. Quindi non abbiamo danneggiato il turismo, tutt'altro: abbiamo favorito gli esercizi commerciali» ha spiegato ai microfoni di «Piazzapulita», la trasmissione di La7, che giovedì scorso aveva dedicato un servizio ai «ricchi» in vacanza in Cadore.
Se si dice che evadere è giusto «non siamo in un mondo civile'', prosegue nell’intervista rilasciata a Corrado Formigli, commentando la frase pronunciata da Silvio Berlusconi nel 2004 («Se uno Stato mi chiede il 50% di quello che guadagno mi sento moralmente autorizzato ad evadere»). Se si dice così, per Befera «non siamo in un mondo civile. A scuola una volta si insegnava educazione civica, si insegnava il senso dello Stato, della solidarietà, il senso di far parte di una comunità che si chiama Italia».
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