Il disgelo fa innalzare il livello di bacini e torrenti

Fenomeno in anticipo rispetto al solito: tante disdette dai pescasportivi

BELLUNO. Laghi e bacini strapieni, quasi al limite. Ma acqua torbida, lungo il Piave, da Perarolo fino al mare. Con le disdette dei pescasportivi, che si moltiplicano da ogni parte d’Italia, come nell’ultimo fine settimana.

«Succede da una decina di giorni, dall’ultima grande precipitazione – fa sapere il sindaco di Perarolo, Pierluigi Svaluto Ferro – ed anche in questi giorni i nostri bacini di pesca hanno dovuto registrare pesanti ripercussioni economiche». Per fortuna ritornano anticipatamente i turisti dei laghi – conferma da Arsiè il sindaco Luca Strapazzon. «Il livello dell’acqua è al limite, come avviene poche volte in un anno, per cui gli appassionati assicurano la loro presenza numerosa, come è avvenuto in questi giorni alla Campagnola».

Siamo nei primi giorni del grande disgelo, favorito dalle alte temperature e dal fatto che di notte la colonnina del mercurio non scende sotto lo zero. Nella prima metà di aprile – riferisce l’Arpav – il volume complessivamente invasato nei principali serbatoi del Piave ha avuto un repentino e consistente aumento, risultando al 15 aprile di circa 144 milioni di metri cubi (quasi 59 in più rispetto alla fine di marzo) corrispondenti all’86% del volume massimo invasabile, valore assai sopra la media storica del periodo (+47%, pari a +46 Mm3) e appena inferiore al massimo storico del 2009 (– 4%, –5. 8 Mm3), ben maggiore degli anni critici più recenti (+25% sul 2017, +70% sul 2012, quasi tre volte il 2003).

La misurazione è avvenuta una settimana fa. In questi giorni la quota dei laghi e dei bacini artificiali è visibilmente salita. Lo certifica il lago di Santa Croce, con le sponde finalmente coperte.

L’Arpav conferma che tutti i tre maggiori invasi del Piave sono risultati in aumento: 83% di riempimento sul Mis (+66% sulla media storica, praticamente uguagliato il massimo storico per il periodo del 2014, una volta e mezza il volume del 2017), 84% a Santa Croce (+46% sulla media storica, nuovo massimo storico, +3% sui precedenti massimi del 2014 e 2009) e 93% a Pieve di Cadore (+34% sulla media storica). Dati, lo ripetiamo, che risalgono ancora a metà mese. Andamento invece pressoché stazionario sul serbatoio del Corlo, tuttora piuttosto pieno dopo il rapido aumento nella seconda metà di marzo, su valori a metà aprile di 32.3 milioni di metri cubi pari all’84% del volume invasabile, sopra la media storica (+27%, ossia +6. 8 Mm3), inferiore negli ultimi anni solo al 2012 (-12%) e 2014 (-15%).

Grazie al disgelo, già una settimana fa le portate nei corsi d’acqua erano “assai elevate” (ancora Arpav), ovunque ben superiori alla media del periodo (all’incirca da due a due volte e mezza). (fdm)

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