Il distretto trasloca all’ospedale

Un’operazione decisa nell’ottica del contenimento delle spese

AURONZO. L’Usl 1 trasferisce il distretto sanitario di Auronzo di Cadore al secondo piano dell’ospedale di comunità.

La decisione è stata dettata, come precisa la direzione generale dell’azienda sanitaria, «dall’esigenza di riorganizzare i servizi, creando un unico centro di riferimento per tutti i servizi socio-sanitari presso l’ospedale, dove confluiscono il servizio territoriale dell’età evolutiva (logopedista e fisioterapista), il consultorio familiare (con l’ambulatorio ostetrico ginecologico), l’assistente sociale della disabilità adulti, l’ufficio igiene (con l’ambulatorio vaccinazioni) e l’ufficio convenzioni. Il numero di telefono del distretto è quello del centralino dell’ospedale di Autronzo (0435 402211)».

La struttura dove era ospitato il distretto in piazza santa Giustina, ad Auronzo, è di proprietà del Comune che lo aveva dato in comodato d’uso all’Usl. Ma i costi di riscaldamento e le spese fisse erano diventate troppo elevate in un’ottica di razionalizzazione e così l’azienda sanitaria, approfittando anche della richiesta dell’amministrazione comunale di avere alcuni spazi, ha deciso di cambiare sede, ricavando degli spazi all’interno dell’ospedale.

Cambierà sede anche l’ambulatorio veterinario. Attualmente ospitato nel distretto, nell’ambulatorio si eseguivano visite e vaccinazioni per gli esterni, ma anche prestazioni di assistenza primaria, come la sterilizzazione dei gatti randagi. Ora, invece, come riferito dall’Usl al sindaco Daniela Larese Filon, che ieri ha incontrato la direzione generale, sarà trovato un posto sempre all’interno dell’ospedale, dove si eseguiranno soltanto le attività di competenza dell’Usl. «La cura e gli interventi sui cani privati non saranno più fatti, se non in libera professione», precisa il sindaco, che ieri ha incontrato la direzione strategica proprio per capire come stavano le cose per il distretto.

Resta però aperto il problema dell’assistenza all’ospedale di comunità, visto che da qualche settimana l’orario del medico è stata ridotto, anzi dimezzato, da quattro a otto ore a settimana. Una decisione che ha creato allarme tra la popolazione, allarme che ieri il sindaco ha riferito all’Usl. Azienda che ha tranquillizzato gli animi, dicendo che si tratterebbe di una sperimentazione che servirà a capire se si potrà far funzionare il servizio anche con questi orari. «Altrimenti ci hanno rassicurato che si tornerà indietro», conclude Larese Filon.

Paola Dall’Anese

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