Il dj: «Ero stato contattato per un rave party»
Spunta l'ipotesi che sabato notte in Cajada ci fosse più di una festa
La zona di Cajada
BELLUNO.
«Sono stato contattato da un ragazzo che non conosco, tre giorni fa, perchè avrebbero organizzato un rave. E ho portato uno dei tre gruppi elettrogeni che ho, perchè me li sequestrano sempre». E' quanto il dj semi professionista avrebbe riferito alla polizia in merito al suo «ingaggio» per il presunto rave in Cajada, sabato notte.
Il dj emiliano è stato identificato e verbalizzato insieme ad altri sette presunti organizzatori del ritrovo. Sette giovani (bellunesi e di fuori provincia) che risultano avere precedenti specifici, anche per droga, tre in particolare. Probabilmente nella zona di Cajada, sabato scorso, erano in piedi feste diverse. E' questo che pensa anche la questura, all'indomani della presa di posizione di alcuni genitori che hanno spiegato come i propri figli avessero partecipato a semplici e innocenti feste di compleanno, con tanto di torte al cioccolato e pop corn come rinfresco.
Effettivamente in una casera privata in Cajada, era stata organizzata una festa di compleanno per due giovani.
Ma nella sua perlustrazione prima del blitz e del blocco di quello che è stato ritenuto un rave, la polizia è andata oltre la casera in questione, almeno tre chilometri più in alto: ha trovato un gruppo elettrogeno da dieci chilowattora e altra strumentazione per fare musica (circa 18 pezzi tra casse e altro) che sarebbero stati messi in funzione di lì a poco.
Si tratta di strumentazione usata dal dj ingaggiato: lui stesso avrebbe riferito di averne di tre tipi diversi, proprio per non restare sprovvisto nel caso in cui gli apparecchi dovessero essergli sequestrati in qualche manifestazione non autorizzata. Lo stesso avrebbe anche riferito di essere tornato a chiedere almeno il rimborso del gasolio agli organizzatori, dal momento che aveva fatto la strada dal Bolognese.
Il posto scelto per il rave era differente dall'area in cui si trova la casera. Nelle vicinanze del bosco sarebbe stato rinvenuto una specie di bivacco, una sorta di riparo costituito da teli, dove probabilmente i partecipanti si dovevano fermare la notte. Prova ne sarebbe che le auto individuate, e anche alcuni giovani, non sono state viste fermarsi nell'abitazione privata, bensì procedere più in alto. Ulteriori accertamenti sono comunque in corso da parte della squadra mobile: sta di fatto che sono stati identificati sette giovani, alcuni già conosciuti in provincia per aver avuto più di un problema con la droga e con manifestazioni rave non autorizzate, altri, da fuori, finiti in passato nei guai per violazione della legge sulle armi. (cri.co.)
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