Il dolore di Chenet «Ho perso un amico per una fatalità»
TAIBON. Una tragica fatalità. Una scivolata, su un terreno che conosceva come la sua canna da pesca e che l’ha tradito. Renzo Savio è stato ritrovato da Mauro Chenet, lo stesso che l’anno scorso era andato a riprendere Tullio Del Din, il cercatore di funghi: «Sono tornato a casa con il trattore e ho visto Elia preoccupato, perché suo padre non era ancora tornato», racconta il gestore del bar ristorante Col di Prà, «siamo andati insieme a cercarlo in macchina e sapevamo dove era andato a pescare. Purtroppo l’ho trovato morto e tutti abbiamo perso un amico, con il quale avevo passato la serata precedente, nel mio locale. L’unica fortuna, se così si può dire, è quella che l’ho rinvenuto io: sarebbe stato molto peggio se fosse toccato a suo figlio, ma questa non può assolutamente essere una consolazione. Conoscendolo già da diversi anni sono sicuro che non abbia rischiato niente, soltanto sia caduto e abbia battuto la testa. Mi dispiace tantissimo, anche perché tra noi c’era un ottimo rapporto».
L’ex sindaco di Taibon Loretta Ben lo conosceva bene il “Taca”: «Avevo sposato io Renzo e Cristina, in Comune. Erano tanto contenti e, nel frattempo, hanno avuto anche il piccolo Alessio. Questa è una notizia terribile, tanto più che non è la prima volta che a Col di Prà si verifica una tragedia. Non è passato molto tempo e paghiamo con un’altra vita umana». (g.s.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi