Il dottor Guglielmo era in Centro America stanato dai carabinieri è stato arrestato
Il dottor Guglielmo era in Belize. Aveva scelto il paese del Centro America, tra il Messico e il Guatemala, per sfuggire a una condanna definitiva a cinque anni e quattro mesi per circonvenzione d’incapace del miliardario Guido Ricci. Un paradiso fiscale per un’eredità da almeno 13 milioni di euro, oltre che uno stato senza accordi con l’Italia, in materia di estradizione. I carabinieri del Nucleo investigativo di Belluno l’hanno arrestato venerdì pomeriggio, all’aeroporto di Roma Fiumicino: avendo finito i soldi, il medico stava tornando in Italia con un volo diretto dalla città messicana di Cancun.
Era partito alle 23. 13 delle sera prima e, appena sbarcato in orario alle 16. 14, è stato identificato e portato nel carcere di Civitavecchia. Deve scontare un residuo di pena di quattro anni, nove mesi e 29 giorni, dopo un periodo di arresti domiciliari scontati nella clinica Villa Napoleon di Preganziol. Guglielmo non aveva ancora fatto un solo giorno di carcere, perché i medici l’avevano definito «intrasportabile». Era stato condannato in primo grado dal giudice Scolozzi, su richiesta del pubblico ministero Gallego e la sentenza è stata confermata prima dalla Corte d’Appello di Venezia, nel gennaio 2018, e poi dalla Cassazione, alla fine del marzo scorso. Quando la sentenza è passata in giudicato, i carabinieri hanno bussato alla porta della sua abitazione di via De Stefani, trovando solo l’anziana madre Ida Gasperin. La donna, che ha 89 anni ed è vedova, non sapeva bene dove fosse il figlio, in quel momento.
Non è indagata dal sostituto procuratore Marcon, che ha coordinato le indagini. Lo sono, invece, i due uomini che per alcuni mesi si sono occupati di lei e hanno tenuto i contatti con il medico, via social network. Nell’Operazione Belize, i carabinieri sono partiti proprio da loro. Li hanno visti frequentare casa Guglielmo, sia di giorno che di sera, e si sono messi sulle loro tracce, scoprendo che stavano cercando di vendere i beni di famiglia e avevano aperto un conto in Austria con 10 mila euro. Erano le braccia in Italia del medico e stavano preparando il viaggio intercontinentale dell’anziana donna, probabilmente con scalo intermedio in Germania.
Con un decreto di perquisizione, gli investigatori hanno potuto sequestrare tutti i dispositivi informatici con i quali Maurizio Guglielmo comunicava con gli amici tramite profili Facebook sempre diversi; documenti validi per l’espatrio; conti correnti e carte di credito. Hanno capito che l’uomo era in Belize, ospite di un hotel, e hanno cominciato a fargli terra bruciata intorno. La latitanza, perché di questo di tratta, non poteva durare tanto a lungo, anche per la nomina di un amministratore di sostegno alla signora Gasperin. Senza più denaro e nell’impossibilità di far valere i propri titoli di studio, a Maurizio Guglielmo non è rimasto altro da fare che tornare in Italia. Sapeva che sarebbe finito in carcere, ma si è trasferito a Cancun e ha preso il volo che in 17 ore l’ha portato al Leonardo da Vinci di Fiumicino, dove la polizia aeroportuale l’ha individuato, consegnandogli la notifica dell’ordinanza di custodia cautelare per conto dei carabinieri e portandolo nel carcere di competenza.
I due indagati, che l’hanno aiutato dovranno rispondere del reato di procurata inosservanza di pena, oltre che a loro volta di circonvenzione d’incapace, perché avrebbero fatto firmare alla Gasperin delle procure speciali per la gestione del patrimonio. —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi