Il Duomo di Belluno si rifà il tetto
La parrocchia ora cerca dei fondi. Dopo i lavori alla cupola sono in corso gli interventi sulla copertura. Si erano verificate delle infiltrazioni d’acqua
BELLUNO. Continuano i lavori alla basilica cattedrale di Belluno. Dopo il restauro della cupola, che si è concluso lo scorso anno, sono infatti ora in corso gli interventi al tetto.
«Sul sottotetto, nella navata di destra, c’erano delle infiltrazioni d’acqua che avevano già compromesso la travatura portante lignea e richiedevano un intervento urgente», fa presente don Attilio Zanderigo Jona, che da settembre 2016 guida la parrocchia del Duomo-Loreto, dopo il congedo di don Rinaldo Sommacal.
«Le opere, iniziate a febbraio di quest’anno, sono seguite direttamente dalla Soprintendenza per l’area metropolitana di Venezia e per le provincie di Belluno, Padova e Treviso. Responsabile è l’architetto Silvana Rotondo, restauratrice Maria Grazia Martin. Coordinatore dei lavori l’architetto Fulvio Vecchietti di Belluno. Il termine sarà molto probabilmente nel mese di luglio».
L’intervento prevede una spesa di 83 mila euro, di cui 58 mila grazie a un contributo ministeriale. «Dobbiamo aggiungere i mancanti 25 mila», prosegue don Attilio, «quindi preoccupazioni non mancano, visto che dobbiamo ancora finire di pagare l’intervento sulla cupola».
Il restauro conservativo di quest’ultima è stato ultimato. Le operazioni – iniziate quando era ancora parroco don Rinaldo, mentre don Attilio era decano – sono state eseguite dalla ditta specializzata Fiorin srl di Preganziol (che si sta occupando anche del tetto), con la direzione sempre dell’architetto Vecchietti.
«II progetto e l’esecuzione, necessari in quanto la cupola subiva dei cedimenti a causa della condensa che aveva intaccato le travi, sono stati approvati e seguiti, anche in questo caso, dalla Soprintendenza», dice ancora don Attilio. «L’intervento, perfettamente riuscito ed eseguito rispettando i tempi e senza lungaggini, è singolare e innovativo nell’ambito del restauro, in quanto sono state utilizzate tecnologie e strumentazioni all’avanguardia per la diagnosi dei deficit delle strutture e superfici e sistemi meccanici (brevettati) per la saldatura delle superfici intonacate ai propri supporti lignei, senza utilizzo di sostanze sintetiche».
I lavori alla cupola hanno previsto il puntellamento ammortizzato del solaio della cripta, una pulizia generale e trattamento delle strutture lignee della cupola stessa e del tetto, oltre alla stabilizzazione e messa in sicurezza provvisoria delle superfici intradossali. Le interferenze tra la cupola e il tiburio sono state eliminate tramite la realizzazione di una struttura in lega leggera estensibile. Non è mancata un’integrazione della controventatura della cupola e del sistema antivibrante è si è proceduto alla creazione di una micro ventilazione per l’eliminazione del problema della condensa e alla predisposizione di un impianto di regolazione dell’afflusso di aria fredda. Gli intonaci sono stati attaccati in modo meccanico al supporto esistente e il restauro è stato eseguito senza la loro asportazione. «La spesa prevista era di 418. 267 euro», precisa don Attilio. «Abbiamo ancora un debito con la ditta Fiorin di circa 50 mila euro». «Speriamo di saldare le cifre mancanti: per quanto riguarda la cupola, grazie alle persone della cattedrale, delle parrocchie di Duomo e di Loreto, con l’aiuto della diocesi e della Fondazione Cariverona», conclude il parroco. «Per quel che riguarda invece il restauro del tetto, i 25 mila euro saranno coperti con le offerte libere della gente».
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