Il falconiere di Vervei incanta i turisti a Cortina

CORTINA. L'antica arte della falconeria rivive a Cortina. La novità dell'estate ampezzana è la Falconeria Dolomiti. A Vervei, sopra Pocol, Fausto Menardi Diornista, ha aperto un sito dove propone dimostrazioni didattiche con i rapaci. Dai gufi, alle civette, sono sette i volatili che si liberano nell'aria e ritornano dal loro falconiere. In uno scenario unico, naturale ed incontaminato, grazie alla passione ed alla grande ammirazione per i rapaci che da sempre ha l'ampezzano Menardi, ogni giorno alle 11 ed alle 15 si può assistere alle dimostrazioni didattiche che vengono fatte anche in lingua straniera. Un'iniziativa turistica nuova che piace soprattutto alle famiglie, genitori e figli si divertono a vedere i rapaci volare, ad accarezzare la civetta delle nevi, e imparano anche molto dalle parole di Menardi.
«Ho visto una dimostrazione con i rapaci a Castel Tirolo, sopra Merano nel 2002», racconta Menardi, «e subito ho sentito un brivido che mi ha attraversato dalle testa ai piedi. Ho cercato un luogo dove poter provare a trasformare la passione in professione. Qui abbiamo un posto fantastico, il vento giusto, e così mi sono attrezzato. Ho fatto un corso di falconeria professionale a Marostica e poi ho preso un rapace e ho cominciato ad esercitarmi a casa, dopo il lavoro, per imparare. La vera scuola è stata infatti a casa perché al corso avevo imparato la teoria, e a casa la pratica, che è quella che ti permette di instaurare un rapporto di fiducia tra il falconiere e i rapaci. Quest'anno il Comune mi ha concesso lo spazio e il patrocinio all'iniziativa, le Regole d'Ampezzo mi hanno dato in affitto il terreno, e ho dato il via alla Falconeria Dolomiti, dove propongo due dimostrazioni didattiche al giorno. Mi hanno sostenuto davvero tutti, tra Comune e Regole e Parco naturale delle Dolomiti e di questo sono molto contento».
Menardi ha sette rapaci, dalle poiane coda rossa, al gufo reale, alla civetta delle nevi, allo sparviere. Al mattino arriva a Vervei e pesa tutti i suoi falchi, per capire quanta fame hanno, se potranno volare o meno. «Il rapporto tra falco e falconiere si instaura sul picco di fame del rapace», spiega Menardi, «i falchi dal volo tornano per mangiare. Sono animali cresciuti in cattività che quindi sanno che al ritorno dal volo avranno del cibo. Non tornano perché mi vogliono bene, o perché vogliono le coccole, ma tornano solo perché hanno fame e per mangiare. Nella falconeria non si smette mai di imparare, e ogni giorno scopro anche io qualcosa di nuovo.
Alessandra Segafreddo
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