Il foro in lutto: è morto l’avvocato Giorgio Morales

Un’infezione fulminante l’ha stroncato all’età di 54 anni. Generoso, sensibile ed umano: così lo ricordano gli amici

LIMANA. L’avvocato Giorgio Morales è morto nel primo pomeriggio di ieri, all’età di 54 anni, a causa di un’infezione che lo aveva aggredito nell’aprile scorso e che, dopo un primo momento di speranza, purtroppo, non gli ha dato scampo. La notizia del decesso dell’avvocato bellunese ha lasciato senza parole le tante persone che lo conoscevano e gli volevano bene. A Belluno dove aveva sede il suo studio professionale, a Limana, dove viveva con la moglie Anna e la figlia Gaia e dove, negli anni scorsi, aveva svolto l’attività di amministratore comunale, nel Bellunese e fuori dai confini della provincia, dove s’era fatto conoscere, per la sua attività di legale ma soprattutto per le sue doti umane.

Inutile dire che la notizia della scomparsa di Giorgio Morales non colpisce solo perché prematura ed improvvisa, ma anche perché si tratta di una persona conosciuta ed apprezzata non solo per la sua attività di avvocato ma anche per i suoi mille interessi e passioni che ne hanno contraddistinto la vita, oltre che per essere figlio dell’ex provveditore agli studi, Mario Morales, mancato nel luglio del 2002, esperto d'arte e presidente del Circolo artistico provinciale e della Società Dante Alighieri.

Giorgio Morales aveva conseguito la maturità al liceo classico Tiziano di Belluno, la laurea in giurisprudenza all’università di Padova, e dopo il praticantato, aveva aperto il suo studio legale in piazza Duomo a Belluno. «Era un cultore del diritto - spiega un collega - ed il suo interesse professionale spaziava su tutti i rami del diritto civile, oltre che penale. Da lui ho imparato tanto perché trattava con la stessa importanza il piccolo come il grande processo. Non sottovalutava nulla. Era meticoloso e preciso e, anche se a volte sembrava assorto, aveva in realtà tutto sotto controllo. Un esempio».

Morales aveva legato la sua vita anche al mondo della scuola, come insegnante di Diritto alle superiori. Negli ultimi anni s’era messo in aspettativa per far fronte agli impegni del suo studio legale. Tra i suoi mille interessi, un piccolo spazio l’aveva dedicato alla politica e per alcuni anni era stato assessore all’urbanistica del comune di Limana, dove risiedeva con la sua famiglia. Era stato anche presidente del Rotary club Cadore-Cortina.

Ma il vuoto che lascia è soprattutto quello umano. Tra i familiari, tra i suoi colleghi di studio, tra i clienti e gli amici. «Era una persona generosa - racconta un amico - che si faceva in quattro quando gli chiedevi un aiuto o un consiglio. Passionale nelle sue convinzioni ma anche molto umano quando gli si confidava un problema. Non ti lasciava mai solo e prestava sempre volentieri le sue conoscenze professionali per cercare di risolverti un problema».

Nell’ambiente del foro bellunese, Morales era molto apprezzato come cultore del diritto. Di lui gli amici, invece, ne ricorderanno sempre il sorriso contagioso, la generosità disinterassata e la profonda umanità.

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