Il fuoco dell’autonomia risplenderà su 37 vette

Dal Cadore fino all’Alpago, torna sabato la manifestazione organizzata dal Bard «Un segno tangibile della volontà di continuare a vivere nei nostri territori»
Di Alessia Forzin

BELLUNO. Il fuoco dell'autonomia illuminerà le montagne bellunesi. Le vette di confine, domani, saranno il teatro della “Giornata dell’Autonomia”, organizzata dal Bard per il terzo anno consecutivo. Stavolta non ci saranno manifestazioni di piazza, cortei e striscioni, sarà il calore del fuoco a collegare idealmente, in un abbraccio ad alta quota, le comunità bellunesi e le montagne che le proteggono.

«Dal Cadore all’Alpago, dal Comelico alla Valboite, dalla Val di Zoldo all’Ampezzo e alla vallata Agordina, da Feltre a Belluno tante, tantissime fiamme. Un segno tangibile della nostra volontà di cittadini che vogliono rimanere a vivere nei nostri splendidi territori», scrive il Bard, lanciando l'iniziativa.

Al momento sono 37 i siti nei quali piccoli e grandi gruppi di persone si raduneranno per accendere il fuoco della speranza, ma l'elenco potrebbe aumentare entro domani. Le fiamme inizieranno a brillare alle 20 in piazza Libertà ad Agordo, sul monte Agudo (Auronzo), in Faverghera (Nevegal), a Colmont (Canale), davanti al bar Commercio di Cencenighe, a Pian dei Tac (Chies), a Colesei (Comelico), al rifugio Eremo dei Romiti e a Grea (Domegge), a Cima Palmina (Falcade), a malga Mezzomiglio (Farra d'Alpago), a Pra delle Moneghe, sul monte Pafagai, alla rocchetta di san Vittore sul monte Viesna e sul Telva (Feltre), a Còl de Luna (Gosaldo), sul monte Garda a Lentiai e sul monte Gal a Limana, a Rivadò (Lorenzago), Col de Moi (Mel), sul Monte Avena (Pedavena), nei dintorni del parco avventura di Caralte e ai Piani di Dubbiea (Perarolo), sul Dolada (Pieve d'Alpago), a San Dionisio, sul monte Zucco, a Damos, sulle sponde del lago Centro Cadore e a Manzago, vicino allo stadio del ghiaccio di Tai (tutte località in comune di Pieve di Cadore), a Rocca Pietore, sul Mont de Sora (San Tomaso), al rifugio Larin (San Vito), in località Mare de San Piero a Santo Stefano di Cadore, ad Andria (Selva), in località Al Forte (Taibon), al rifugio Costapiana (Valle) e a malga Losch (Voltago).

«Accenderemo il fuoco, simbolo di speranza, sulle vette di confine», spiega Moreno Broccon, presidente del Bard. «Pensiamo si debba tenere alta l'attenzione sulle necessità che hanno i nostri territori e le nostre genti. Vediamo di continuo campagne entusiaste, che parlano di risultati raggiunti (l'autonomia, ndr), ma bisogna stare attenti: il Governo non sta affatto rafforzando le autonomie locali, sta cercando di distruggerle».

Il Bard continua dunque la battaglia per l'autonomia (reale) tessendo rapporti con le altre realtà alpine, territori che condividono gioie e dolori dell'avere un territorio speciale qual è quello montano. E domani, con il fuoco a illuminare le cime dolomitiche, ribadirà un'alleanza fra le comunità «che non si rassegnano».

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