Il ghiacciaio che si scioglie fa litigare Belluno e Trento
BELLUNO Coprire o non coprire il ghiacciaio della Marmolada? Questo è il dilemma che sta dividendo i bellunesi e i trentini. Di copertura con teli bianchi della Marmolada se ne parla da diverso tempo, ma nell’ottobre scorso sembrava ormai che la soluzione fosse vicina. Infatti, dopo l’esperienza fatta dalla Provincia di Trento sul ghiacciaio del Presena quattro anni fa, che pare abbia dato dei buoni frutti, Funivie Marmolada spa presieduta da Mario Vascellari ha inoltrato la richiesta di autorizzazione alla Provincia Autonoma anche per la Marmolada. Ma ad oggi, secondo quanto riferisce Vascellari, non c’è stata risposta.
E intanto il ghiacciaio si sta pericolosamente e inesorabilmente riducendo. «I trentini vogliono che il ghiacciaio si sciolga», dichiara critico Mario Vascellari che aggiunge: «Abbiamo chiesto più volte alla Provincia trentina di avere l’autorizzazione a mettere i teli anche da noi, ma ci hanno risposto che non c’è ancora una delibera della giunta. Eppure quei teli bianchi li hanno messi sul Presena, ma esistono anche in Austria, in Alto Adige. Sembra invece, che gli unici che non possiamo metterli siamo noi». Vascellari sottolinea come questo diniego da parte della politica trentina sia incomprensibile. «Ci siamo offerti di pagare noi i teli, almeno per poter fare una prova in via sperimentale su una piccola area. Ma senza permesso questo non ci è possibile». A confermare la versione di Vascellari è Luigi Casanova, portavoce di Mountain Wilderness Italia. «Siamo di fronte a un’omissione di attenzione della provincia di Trento molto grave.
Un concordato, infatti, con la commissione glaciologica e la Provincia di Trento prevedeva i teli anche sulla Marmolada. Poi tra Mountain Wilderness e Marmolada spa è stato siglato un accordo per rilanciare la montagna tra cui rientrava anche la protezione del ghiacciaio tramite dei teloni. Abbiamo quindi chiesto un incontro con l’assessore all’urbanistica, Mauro Gilmozzi, ma nessun incontro è stato mai fissato. Ogni mese che passa perdiamo un’opportunità importante per il rilancio della Marmolada e dalla montagna. Mi risulta che ovunque nelle Alpi si ponga attenzione a chi chiede aiuto, soltanto in Italia non c’è questo atteggiamento». Versione totalmente diversa quella fornita dalla Provincia di Trento. L’assessore Gilmozzi chiamato in causa, assicura di «non aver mai trattato questo argomento per la Marmolada. So che abbiamo fatto questa operazione per il Presena, ma di teloni sulla Marmolada non so nulla».
Dagli uffici dei dipartimenti trentini al turismo e alle foreste e montagna fanno sapere, invece, che «è noto come sulla Marmolada ci sia la stessa esigenza che sul Presena, ma la nostra legge urbanistica ci impedisce di agire, senza prima aver fatto rientrare questo intervento in un piano ben preciso. E a questo piano stiamo lavorando. Una volta pronto, però, dovrà essere presentato alla Regione Veneto». Sulla vicenda interviene anche il dipartimento trentino della Protezione civile che promette il proprio supporto logistico e di consulenza, vista l’esperienza sul Presena. «Di certo non possiamo mettere noi i soldi. Ma siamo disposti a mettere a disposizione dei richiedenti il nostro know how, le competenze acquisite». Insomma, pare che seppur con tempi lunghi, la pratica potrà avere un seguito positivo. La speranza è che si faccia in fretta, la natura si sa non aspetta.
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