Il ginecologo: «Ho fatto un errore»

L’ex primario si giustifica: «Non ho mai danneggiato nessuno»

PIEVE DI CADORE. Non proprio una confessione. Più l’ammissione di aver fatto qualcosa di sbagliato. L’imputato Carlo Cetera, ex primario del Centro di procreazione medicalmente assistita di Pieve di Cadore, ha reso dichiarazioni spontanee prima che il suo difensore Fragasso cominciasse l’arringa e cercasse di scagionarlo il più possibile dai reati che gli vengono addebitati: «Sono consapevole di aver fatto un errore», ha esordito Cetera, «e questo perché l’amministrazione sanitaria mi impediva di svolgere attività privata, grazie alla quale avevano stilato una lista privata, snellendo quella pubblica dell’ospedale. Non mi ha permesso nemmeno l’intramoenia allargata. Ho svolto ugualmente attività privata, con la quale però non ho danneggiato nessuno».

Il ginecologo padovano ha visto messa in dubbio la propria professionalità in un caso particolare. Una sua paziente soffriva di una certa patologia: c’era qualcosa che andava rimosso, ma lei non voleva. Tuttavia c’era, anche se qualcuno ha sostenuto il contrario nel corso del dibattimento.

Il medico ha lasciato il banco del suo avvocato ed è tornato in ultima fila, cominciando a incassare una serie di insulti, non solo dal suo difensore, ma anche da uno dei due di Gianaroli, che gli ha dato dell’«idiota». Eppure è rimasto impassibile, sotto il capello brizzolato e dentro la camicia blu. Rischia di prendere nove anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, anche se in caso di condanna ci saranno inevitabilmente l’appello a Venezia e l’eventuale ricorso in Cassazione. Ma intanto la prossima data è a metà settembre. (g.s.)

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