Il giornalista Casagrande è il candidato a sindaco
PIEVE DI CADORE. Giuseppe “Bepi” Casagrande è il primo candidato a sindaco di Pieve di Cadore. È stata presentata ieri sera al Cosmo la prima lista di candidati alle prossime elezioni amministrative per il rinnovo del consiglio comunale. È candidato nella lista civica “Progetto Cadore” in cui ci sono molti giovani.
Giuseppe Casagrande, 61 anni, è giornalista professionista, ex caporedattore della Rai di Venezia e di Bolzano, in pensione dallo scorso giugno. Da tempo risiede a Pieve, dove ha trovato un ambiente adatto al suo modo di vivere, fatto di sport, alpinismo, cultura e volontariato, che pratica anche collaborando con la Magnifica Comunità e con le associazioni sportive e culturali. Dirige anche il mensile “Il Cadore”.
Gli altri nomi della lista sono: Matteo Passuello, 25 anni di Pieve; Pietro Bertolani, 23 anni di Tai, Alessandra Del Favero, 26 anni di Nebbiù, Renato Tabacchi, di Tai; Stefano Campi, di Sottocastello; Zoella Uliana di Nebbiù; Plinio Bridda di Pieve; Alessandra Cason di Tai; Andrea Gracis di Tai; Cristina Jasmine Ghanem di Pieve; Andrea Tabacchi di Sottocastello e Renato Tabacchi di Tai.
Il “Progetto Cadore” è stato concepito per dare una svolta in senso positivo al Comune di Pieve, che da anni sta pagando le trasformazioni economiche in atto, ad iniziare dai settori turistico e commerciale, fortemente penalizzati sia dallo spostamento dei flussi turistici verso altre località di vacanza emergenti, come quelle dell’Alto Adige, sia dalla crisi economica in atto già da anni e che ha colpito in particolare la clientela italiana e veneta. Partendo da questi presupposti, il gruppo di lavoro ha discusso a lungo sia i problemi emersi, sia le possibilità d’intervento che possono essere attuate attraverso un’organizzazione comunale più efficiente e più rispondente alle esigenze delle strutture economico-produttive, per far rinascire il Comune.
«Abbiamo stabilito», ha spiegato Casagrande, «di agire su due fronti: da una parte cercare di realizzare tutte le iniziative che non costano nulla o quasi; dall’altra realizzare quelle che potremo chiamare “le grandi opere”, cercando i finanziamenti anche attraverso il settore privato. Per quanto riguarda il primo punto, cercheremo di utilizzare la nuova legge che consente la costituzione di gruppi di volontariato per le migliorie ambientali, senza burocrazia». Ma il gruppo parla anche di unificazione dei comuni, rinascita delle frazioni, valorizzazione delle tradizioni, sicurezza e fiducia nel futuro per i giovani.
Vittore Doro
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