IL GIRO A BELLUNOZomegnan e Minella: «Fantastico» / BLOG
Il direttore della corsa rosa promuove Belluno: «Tutto è stato perfetto»
Renzo Minella e Angelo Zomegnan
BELLUNO.
Renzo Minella e Angelo Zomegnan: sono loro gli uomini che hanno portato il Giro a Belluno. Amici da anni, il presidente di Dolomiti Turismo e il direttore del Giro d'Italia hanno scommesso sul Nevegal e l'invasione dei 100mila tifosi ha ripagato la loro fiducia.
Zomegnan entusiasta.
Il successore di Vincenzo Torriani e Carmine Castellano alla direzione della carovana rosa è soddisfatto: «Di più a Belluno e ai bellunesi non potevamo chiedere. L'organizzazione è stata impeccabile, poi quel pubblico in festa lungo le rampe del Nevegal ha dell'incredibile, specie se consideriamo che la cronoscalata si è disputata in una giornata feriale». Ci sono anche due note stonate: «In mezzo a questa festa, ci sono due cose che non mi sono piaciute», dice Zomegnan. «Inizierei con quello spettatore imbecille che sputava sulle auto, ma si sa che la mamma degli imbecilli è sempre incinta. L'altra è la reazione sconsiderata di una persona della carovana, che sarà oggetto di comunicazione (il riferimento è al meccanico della Saxo Bank, Faustino Munoz, che ha colpito un tifoso con una sportellata ndr). E sulle Dolomiti: «Correre su queste montagne è impareggiabile, ma anche il Nevegal e la città di Belluno hanno fatto la loro parte».
Minella al settimo cielo.
Il presidente di Dolomiti Turismo non sta nella pelle: «Vedere questo spettacolo di pubblico, ripaga tutti i nostri sforzi. Oggi (ieri ndr) si è realizzato un sogno e il merito è di tutta la città di Belluno, che ha fatto squadra per farsi trovare pronta all'appuntamento. Se riusciremo a lavorare con questa unità d'intenti anche in futuro, potremo costruire qualcosa di importante».
Il Cadore nel 2012?
"Radio villaggio" dà favorito il Cadore come punto di arrivo di una tappa per il 2012, ma Minella preferisce restare abbottonato: «Non dico niente per rispetto verso Zomegnan. Posso solo confermare che stiamo spingendo per avere una tappa dolomitica. Sarebbe il modo migliore per festeggiare i 40 anni dell'Unesco». E sul 2013: «Stiamo lavorando per ricordare nel miglior modo possibile il 50º del disastro del Vajont, ma è ancora presto per dire come lo faremo».
Organizzazione perfetta.
Tutto è filato via liscio, come la perfetta lingua d'asfalto che saliva verso il Nevegal: «La preparazione tecnica della cronoscalata, sotto la direzione del comandante della polizia municipale Gustavo Dalla Cà, è stata impeccabile. Un grazie agli agenti, agli uomini della Protezione civile, ai tanti alpini che ci hanno dato una mano: se siamo stati additati come una delle migliori organizzazioni del Giro, il merito è tutto loro. Poi la grande ospitalità ha fatto il resto. Ho sentito gente entusiasta della città e del suo centro storico, ho sentito addetti ai lavori che parlavano un gran bene del Nevegal. Questo deve essere il punto di partenza della nostra grande scommessa: trasformare Belluno in una città turistica».
L'eredità del Giro.
«Mi auguro che l'entusiasmo per questa cronoscalata, lasci in tutti i bellunesi la voglia di vedere il Nevegal come una risorsa. Già in questa occasione ho visto un Nevegal diverso, un Nevegal che può conquistare un ruolo importante nel settore del turismo, soprattutto in chiave estiva. Per quanto riguarda il resto della provincia, spero che il Giro lasci un messaggio importante: lavorare con obiettivi comuni, lasciando da parte gli stupidi campanilismi, alla fine paga».
Dolomiti uniche.
Ancora una volta il Giro ha fatto centro con le Dolomiti: «So che Zomegnan, come i suoi predecessori, considera le Dolomiti uniche, non tanto per la loro tecnicità, quanto per il calore dei tantissimi appassionati che fanno di tutto pur di non mancare all'appuntamento con il Giro».
Stand Unesco, idea vincente.
«Con un po' di presunzione», conclude il presidente di Dolomiti Turismo, «mi prendo un merito: qualche migliaio di persone è arrivato sul Nevegal grazie della grande promozione fatta lungo le strade del Giro d'Italia. Tanti i camper giunti dalla Sicilia e da altre regioni italiane: per una cronoscalata di "mezza montagna" è strabiliante».
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