Il giro delle Cime alternativa al Sellaronda

48 chilometri da percorrere sugli sci da Padola a San Candido: sarà a regime nel 2013
Una veduta di Padola dove partiranno nuovi impianti
Una veduta di Padola dove partiranno nuovi impianti
 PADOLA.
«Il giro delle Cime rappresenterà la vera novità delle nostre Dolomiti, un'alternativa al Sellaronda. A regime, nel 2013, daremo la possibilità di percorrere sugli sci 48 km, utilizzando 15 impianti, da Padola a San Candido».  Mark Winkler, amministratore delegato della Sextner Dolomiten spa, è affascinato da questo progetto reso possibile dal recente collegamento fra Comelico e Pusteria. «Non esistono altre zone in cui gli sciatori possano vivere così da vicino la roccia dolomitica», spiega. E' lui il braccio operativo di Franz Senfter, l'anima del progetto che fonde le due valli in nome di un carosello sciistico che nei disegni dovrebbe fare da volano al turismo, soprattutto sul versante bellunese. «E non parliamo solo di neve», spiega, «perché noi, e siamo un caso unico, il 15% del fatturato lo facciamo in estate, con quattro impianti sempre aperti (Baranci, Sesto-Monte Elmo, Versciaco-Monte Elmo e Croda Rossa), cinque dall'anno prossimo con Padola, se ci sarà il consenso dei proprietari dei terreni per poter realizzare un bike park lungo le piste e i sentieri».  Mark Winkler è un ingegnere civile di 37 anni con la passione per la neve, maestro di sci e di snowboard, chiamato da Senfter, alla direzione della società che gestiva gli impianti di Sesto. Da maggio scorso, con la fusione di questa con le società Croda Rossa spa e dopo con la Baranci spa, è diventato amministratore delegato della nuova Sextner Dolomiten spa e dirige quindi gli impianti di San Candido, Sesto, Croda Rossa, con una partecipazione del 15% nella Nuova Alta Val Comelico, da cui ha in affitto la gestione degli impianti di Padola (Ski Area Val Comelico).  La società chiude il 2010 con un fatturato complessivo di 12 milioni di euro, ed oltre 4,8 milioni di passaggi; ma il business plan quinquennale prevede di raggiungere i 18 milioni di euro nel 2014, sforando i 20 se si considerano gli impianti di Padola.  «La nostra è una zona con un grande potenziale», spiega, «a me più interessa lo sviluppo, la possibilità di creare un comprensorio di primissimo livello. Già oggi i primi numeri del collegamento avviato tramite skibus fra Comelico e Passo Montecroce sono molto interessanti, circa 300 passaggi al giorno. Ma l'interesse è anche da parte di austriaci e tedeschi, che scoprono le piste di Padola».
Le prossime tappe?
«Quest'anno completeremo il giro delle Cime fra il Monte Elmo e la Croda Rossa con gli impianti che raggiungeranno l'Orto del Toro (2.100 m) e con la realizzazione della pista Campo (una pista molto facile lunga 5 km) arrotonderemo l'offerta sciistica nella Ski Area Val Comelico. Nel 2013 completeremo il giro delle Cime con la realizzazione delle pista Collesei e Valgrande con appositi impianti, che ci consentiranno di collegare Padola con la zona delle Terme di Valgrande e con Passo Montecroce».
 Tutto bene quindi?
 «Siamo soddisfatti, anche se non nascondiamo le difficoltà, perchè concentriamo in un'unica società zone turistiche diverse e distanti tra loro. La nostra società è la più grande per numero di addetti, oltre 160, ed abbiamo 78 km di piste da preparare ogni giorno». Il calendario delle iniziative è intenso. Il 12 marzo è prevista la 1ª edizione del Comelissimo, uno slalom gigante che si terrà a Padola e che comporrà una speciale combinata insieme alla 5ª edizione del Gigantissimo di San Candido (5 febbraio) e alla 4ª edizione dell'Helmissimo di Sesto (26 marzo).

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