«Il governo potrà imporci tutto»

Bottacin (Lega) teme costi più elevati e la riduzione dei servizi

BELLUNO. La Lega Nord è contraria alla riforma costituzionale e la Regione del Veneto ha un lungo elenco di motivi. Uno su tutti, come ricorda l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin, sta nel fatto che: «È totalmente centralista».

La riforma dedica ampio spazio alle materie di competenza statale e regionale, spostando alcuni equilibri.

«Non ci sono solo alcune materie che diventano di competenza esclusiva dello Stato, ma tutte. In virtù della norma di salvaguardia nazionale, lo Stato potrà decidere su qualsiasi cosa. Un esempio recente: un anno fa la legge di stabilità stabilì la costruzione di 12 inceneritori e uno di questi doveva essere costruito in Veneto. Le Regioni si opposero impugnando il provvedimento e vinsero perché non c’era quella clausola e perché la competenza dello smaltimento dei rifiuti è regionale. Con la riforma l’ambiente passerà in capo allo Stato, mentre alle Regioni resterà una non ben precisata “promozione”. Questo significa che, anche se i veneti sono bravissimi a fare la raccolta differenziata, subiranno ugualmente decisioni che arrivano da Roma. Questo disincentiva le buone pratiche e penalizza le Regioni virtuose».

Cambia anche la protezione civile?

«La competenza esclusiva passa in capo allo Stato e la Regione non potrà più legiferare, ad esempio, sul Soccorso alpino. Lo Stato darà le linee di indirizzo generali in numerose materie, cosa che ha senso solo dove le cose finora hanno funzionato poco o male. Il Veneto, che ha offerto di meglio, dovrà metterci i soldi per quel di più. Succederà per la sanità, come per l’Arpav che in Veneto è un’eccellenza nel campo delle previsioni meteo essenziali anche nella protezione civile. Inoltre in questi anni i costi dello Stato centrale sono aumentati, mentre quelli degli enti locali sono diminuiti, di conseguenza con una riforma centralista aumenterà la spesa pubblica».

Cosa succederà nelle Regioni con la riforma?

«Diventeranno grandi Province con funzioni solo amministrative, senza potere decisionale e programmatorio. Questa riforma aumenta i costi e riduce i servizi di chi è più virtuoso. È ovvio che noi siamo contrari. Inoltre la clausola di salvaguardia è micidiale, così come il recepimento delle direttive europee. È chiaro che vanno recepite, ma prevederlo in Costituzione non serviva, è rischioso. Non ci sono esempi eccellenti di materie gestite dallo Stato, penso alla scuola o alla giustizia. A me tutto questo preoccupa e non posso essere d’accordo, men che meno da bellunese, visto che aboliscono le Province, con il paradosso di creare le aree vaste senza rango costituzionale. In compenso si assiste al potenziamento degli Statuti speciali che diventano intoccabili».(i.a.)

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