«Il Governo Renzi deve darci le risorse per l’autonomia»
SANTO STEFANO DI CADORE. «Chiediamo al Governo le risorse: per la specificità del Bellunese, la zona franca, l'autonomia del Veneto».
Lo ha ribadito Luca Zaia, presidente della Regione, ieri a margine della chiusura dell'anno scolastico alla scuola enologica di Conegliano, dove un museo ricorda il professor Manzoni, agordino. «La verità è che la specificità la si fa con le risorse. Risorse che, appunto, chiediamo a Renzi. Solo un presidente del Consiglio distratto potrebbe non vedere quello che è accaduto col voto in Veneto e siccome a Renzi facciamo un sacco di critiche ma non quella di essere una persona distratta, direi che deve tener conto di quello che è avvenuto e, di conseguenza, deve allargare i cordoni della borsa e dare autonomia a chi la vuole».
Ma Belluno in particolare? Il presidente conferma che dopo i ballottaggi verrà presentata la proposta di legge statale per dare contenuti alla specificità bellunese e, in particolare, riconoscere la zona franca: «Certo che lo confermo», rassicura Zaia. «Noi pensiamo che Belluno sia a pieno titolo una provincia a cui vada riconosciuta la specificità e io spero che insieme alla specificità arrivi l'autonomia per il Veneto. L'autonomia risolverebbe tutti i problemi di Belluno e del resto del Veneto».
Ma ecco un punto nuovo di riflessione che arriva dallo stesso governatore. «Immagino che tutti i bellunesi amino essere come Trento e Bolzano piuttosto che essere soltanto specifici. Io lavoro per questo», aggiunge.
Divampa, intanto, il dibattito sulle zone franche e specificatamente quella del Comelico. L'assessore Gianpaolo Bottacin ha confermato che un’istanza come quella della detassazione e, quindi, di regimi particolari, appunto agevolati, deve avere un respiro provinciale. Francesca Dellamore ed Elisa Bergagnin, le imprenditrici comelicesi che stanno portando avanti la prospettiva di far riconoscere al Comelico e Sappada lo stesso trattamento di Livigno, obiettano che Roma mai concederà una zona franca provinciale. «Il progetto “Comelico Sappada Zona Franca” è concreto, di semplice attuazione, anche perché basato su di un precedente, quello di Livigno, con estensione territoriale limitata e confini geografici facilmente presidiabili», ribattono a Bottacin. Con l'Iva in misure diverse a seconda dei parametri economici e sociali del territorio, si possono già immaginare le difficoltà attuative per aziende e commercialisti. Proprio il caso di Livigno dimostra come i benefici siano estesi all'intera provincia di Sondrio, tanto che lo status di zona franca è stato sempre riconfermato, dall'Europa stessa».
Secondo Dellamore e Bergagnin, un progetto di legge come quello a cui sta lavorando l'assessore Bottacin, «richiederà a Roma tempi molto lunghi, vista la complessità dell'applicazione dell'Iva in misure diverse: un progetto di legge tipico di quella politica dei voli pindarici, del compromesso e delle promesse elettorali, che non mira a risolvere in modo netto i problemi del territorio, con misure concrete e quanto più immediate possibili».
Dellamore e Bergagnin concludono ricordando che il governatore Luca Zaia e Maurizio Gasparini, dirigente della Regione Veneto «hanno dimostrato di credere nella validità della nostra proposta, che porteremo avanti con il loro appoggio, indipendentemente dal pensiero di Bottacin».
Francesco Dal Mas
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