Il governo seguirà gli sviluppi del caso

MEL. Il governo continuerà a seguire gli sviluppi della tragica vicenda Martini in Colombia. Lo ha assicurato il sottosegretario agli esteri, Benedetto Della Vedova, rispondendo in Senato ad un’inter...

MEL. Il governo continuerà a seguire gli sviluppi della tragica vicenda Martini in Colombia. Lo ha assicurato il sottosegretario agli esteri, Benedetto Della Vedova, rispondendo in Senato ad un’interrogazione della feltrina Raffaela Bellot (Fare).

Il tassista Emanuele Martini, 44enne di Mel, è stato assassinato in circostanze misteriose l’8 giugno 2016 a Santiago de Calì in Colombia. La polizia del posto aveva sospettato del delitto il cinquantenne J. F., pluripregiudicato, ma non si sono trovate prove per processarlo. Al momento l’omicidio resta, dunque, senza un colpevole dichiarato e le autorità locali infatti hanno deciso per la chiusura del caso.

La famiglia si è rivolta alla senatrice Bellot perché la Farnesina intervenga per impedire lo stop alle indagini. «Si assicura che l’ambasciata d’Italia in Colombia continuerà, in stretto contatto con la Farnesina, a seguire con la massima attenzione gli sviluppi della vicenda, cercando innanzitutto di ottenere i chiarimenti richiesti, mettendo in atto ogni iniziativa che possa contribuire a che sia fatta giustizia», ha garantito Della Vedova. Secondo la famiglia, infatti, molte piste non sono state battute a sufficienza, così il legale che li assiste in Italia, da qui la richiesta di tenere il caso all’attenzione del Ministero.

Il governo al momento prende atto della posizione delle autorità colombiane, tuttavia la senatrice Bellot fa appello a Della Vedova affinché tenga presenti le informazioni, forse ad oggi non del tutto valorizzate, di situazioni già denunciate a suo tempo alla polizia locale, che potrebbero condurre al reperimento di quella mancanza di prove a cui oggi si appellano le autorità locali per mettere a tacere l’indagine.

«La famiglia», ha detto in aula Bellot, «ha chiesto, attraverso la mia voce, di poter avere un’interlocuzione con il Ministro competente al fine di comprendere i margini per la riapertura del caso, in modo da fare chiarezza su un omicidio preceduto, tra l’altro, da un processo in corso e da situazioni che facevano capire che c’era un antefatto che poteva portare ad una situazione di dubbio, o comunque ad una situazione sospetta assolutamente non chiara e non facilmente risolvibile».

La senatrice si appella al governo affinchè «si individuino gli elementi in grado di dare risposta ai familiari della vittima. Ricordo, tra l’altro, che c’è una figlia minorenne che si trova a non capire la morte di un padre», ha concluso. (fdm)

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