Il grazie della mamma di Umin: «Gli aiuti daranno un futuro ai miei figli»
FELTRE
Un grazie commosso a tutta una comunità che si è mossa per darle una mano, dalle associazioni che hanno lanciato raccolte di fondi al ragazzino che le ha portato una busta con i soldi ricevuti in dono per la Comunione e la Cresima.
Lara Nard, la giovane mamma di Umin rimasta senza casa nell’incendio, frastornata e commossa per la mobilitazione di solidarietà che si è scatenata attorno alla sua vicenda, ha chiesto alla sua legale, Roberta Resenterra, di farsi portavoce per diffondere il suo messaggio di ringraziamento alla comunità feltrina e ai tanti che si sono fatti in quattro per dare una mano a lei e ai suoi bambini.
«Dalle ceneri di Umin, una frazione che amo anche se ci vivo solo da tre anni, ci stiamo risollevando, io e i miei quattro figli», spiega Lara Nard. «I bambini sono traumatizzati per quanto accaduto oltre che per la situazione in cui stavano vivendo negli ultimi anni. Silvia mi ha detto che lì si sono bruciati tutti i ricordi cattivi, Aurora mi ha detto che lì ha perso tutti i suoi sogni e il suo futuro».
«Ho perso tutto, veramente tutto, non ho salvato nulla», racconta la mamma, «non ho perso però una cosa: la mia dignità e la forza di andare avanti nonostante tutto».
La mamma rimasta senza casa racconta infatti di una situazione difficile ancora prima del drammatico episodio di martedì pomeriggio, quando le fiamme hanno devastato l’edificio di via Umin 5, lasciando la famiglia senza nulla.
«Ho vissuto gli ultimi due anni e mezzo di stenti, di bollette non pagate, di debiti non da me voluti, ma ai miei figli non ho mai fatto mancare nulla», spiega infatti la donna. «Mi riferisco allo stretto necessario e indispensabile, ma con qualche regalo che sono riuscita a fare al bambini racimolando qualcosa facendo pulizie o assistenza. Per me non ho mai speso nulla e tenuto nulla e quanto ora arriverà a seguito della gara di solidarietà state tutti sicuri che verrà usato per il presente e per il futuro di Aurora, Silvia, David e Stella».
La mamma esprime quindi il suo ringraziamento ai tanti che, già da martedì sera, si sono prodigati in favore dei suoi bimbi e di lei.
«Ringrazio di cuore innanzitutto il sindaco di Feltre», dice, «che so essersi mosso immediatamente la sera stessa dell’incendio per trovare un alloggio per me e per i miei figli. Ringrazio l’Azienda Feltrina, che so ha aperto una sottoscrizione per raccogliere fondi e altre associazioni che hanno fatto la stessa cosa. Ringrazio le scuole frequentate dal miei figli: le elementari di Villabruna, le medie di Cesio, l’Enaip di Feltre e la scuola dell’infanzia di Villabruna, dove i miei figli hanno già ricominciato le lezioni pur senza libri, quaderni e zaino, ma con la voglia di andare avanti sempre che, modestia a parte, gliela ho trasmessa io con il mio esempio».
«Ringrazio i miei vicini di casa», continua Lara Nard, «che quella sera si sono prodigati ad aiutarmi e che in questi anni mi hanno sempre aiutata. Ringrazio Umin e Villabruna e le raccolte che stanno facendo, tutte le associazioni che non conosco ma che so che stanno raccogliendo fondi e tutte le persone che anche in forma anonima mi hanno già fatto arrivare il loro sostegno. Segnalo, una per tutte, la donazione del bar “Il vecchio e il nuovo” che ha subito un incendio neanche un anno fa e che subito ha voluto concretamente essermi vicina. Ringrazio i negozi che mi hanno fatto arrivare abbigliamento nuovo e quelli che hanno portato biancheria e abbigliamento al bar di Villabruna per me e per i miei figli. Mi ha davvero spiazzata la solidarietà trasversale, da parte di tutti che mai mi sarei aspettata di ricevere».
«Infine», sottolinea la mamma citando un episodio commovente, «vorrei dire a quel ragazzino di 11 anni che di prima mattina dopo l’incendio mi ha fatto arrivare in una busta i soldini che aveva ricevuto per la Cresima e la Comunione e che stava mettendo via per comprarsi la moto, che quel gesto non lo dimenticherò mai. Volevo fargli sapere che ho fatto quello che lui mi ha chiesto e cioè con una piccola parte ho comprato un orsacchiotto a David e una bambola a Stella». —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi