Il grazie di Belluno ai soccorritori impegnati nel Centro Italia

Hanno scavato nella neve di Rigopiano, innalzato tende per i terremotati. Il Comune ha voluto sottolineare questa generosità e partecipazione

BELLUNO. «La situazione che abbiamo trovato ci ha messo addosso un po’ di sconforto perché era più grande di noi. La valanga aveva appiattito tutto e non avevamo idea di come si presentassero quei luoghi prima dell’accaduto. La domanda iniziale è stata: da dove cominciamo?».

A raccontare questi fatti drammatici è Roberto Bogo, capo-squadra dei vigili del fuoco. All’inizio partono in 4, destinazione Macerata dove si è appena scatenato il terremoto. Non fanno neanche tempo ad arrivare che vengono dirottati a Rigopiano dove è scesa una valanga sommergendo completamente un albergo.

«Siamo partiti da valle e abbiamo cominciato a sondare», ha continuato Bogo. «Il primo pensiero è stato: sono tutti morti. Il giorno dopo abbiamo liberato il tetto e capito che c’era qualcuno di vivo sotto le macerie. È stato un miracolo. Insieme agli altri gruppi presenti abbiamo tirato fuori una decina di persone ancora vive, tra cui 4 bambini».

È solo una delle tante imprese, tutte bellunesi, che sono servite ad aiutare le persone del centro-Italia vittime del terremoto prima e della grande nevicata poi.

Nella serata di ieri al teatro comunale sono stati premiati coloro che hanno dato una mano, scendendo direttamente nelle zone colpite o raccogliendo dei fondi da donare poi alle amministrazioni locali. Oltre ai vigili del fuoco sono stati ringraziati gli alpini, il gruppo della protezione civile, il corpo nazionale soccorso alpino e speleologico di Belluno, Radio club Pala alta, Radio club Nore e la Croce rossa italiana. Per quanto riguarda le associazioni ne sono state menzionate tre a nome di tutte le altre: Gocce di sole, Corri insieme e la Pro loco Pieve Castionese. Infine, un riconoscimento al Centro servizi del volontariato per ricordare tutti i volontari del territorio.

Di episodi ce ne sono stati tanti. E si fa fatica a ricordarli tutti. Marco Virdis è un ragazzo di 22 anni, volontario nella Protezione civile, che ha passato una settimana a Monte Monaco come cuoco. «C’era una situazione di stallo», ha raccontato Virdis. «Le persone erano agitate e non sapevano cosa fare. Non avevano più nulla. L’unica cosa che poteva riempire quei vuoti era parlare insieme ad altre persone e intrecciare dei rapporti».

La protezione civile di Belluno è stata una delle prime realtà ad arrivare nei posti colpiti dal terremoto, ancora il 30 novembre scorso, montando due tende multifunzionali a Muccia e Fiuminata. E spostandone poi una a Cossignano, durante le feste natalizie, per le attività religiose della parrocchia di Santa Maria Assunta danneggiata gravemente durante il terremoto dell’estate scorsa.

«È stato un lavoro difficile», ha ricordato Massimo Zanella, coordinatore dell'operazione, «la tela pesava 18 quintali. Non sapevamo dove metterla e dovevamo essere veloci. Le persone erano molto frastornate ma si sono rincuorate molto quando abbiamo montato la tenda a Natale per le funzioni religiose».

Ad organizzare la cerimonia di ringraziamento il Comune di Belluno. Il sindaco Jacopo Massaro che ha evidenziato ancora una volta la generosità dei bellunesi: «I fatti del centro Italia ci hanno scosso. Ma i bellunesi non sono rimasti a guardare e si sono dati da fare in mille modi diversi. Oggi siamo qui per ringraziarli e per esprimere un sentimento di orgoglio verso una comunità che ha fatto della solidarietà un caposaldo. Questi valori possono essere visti anche in prospettiva perché sono un esempio per le giovani generazioni. Cerchiamo di mantenere vivo questo spirito che ci contraddistingue».

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