Il ladino è lingua minoritaria dell’Europa

Pieve. Il Consiglio dei ministri venerdì scorso ha ratificato la Carta Ue degli idiomi regionali
Francesca Larese Filon
Francesca Larese Filon

PIEVE DI CADORE. Sì al riconoscimento del ladino come “lingua minoritaria d’importanza europea”.

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro degli affari esteri e del Ministro per gli affari regionali, venerdi 9 marzo ha ratificato la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie.

La tutela delle lingue minoritarie – 12 in tutto: l’albanese, il catalano, il germanico, il greco, lo sloveno, il croato, il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano e il sardo – prevede, tra le altre cose, la possibilità di insegnamento nelle scuole, di utilizzo nelle circoscrizioni giudiziarie, oltre che la diffusione di programmi culturali e attraverso i principali mezzi di comunicazione.

Il provvedimento del Governo Monti rappresenta un passo importante per arrivare finalmente a un giusto riconoscimento dell’identità Ladina.

Grande soddisfazione è stata espressa da Francesca Larese Filon, presidente della Federazione dei Ladini del Veneto. «La lingua dei nostri avi», ha aggiunto la presidente, «ancora molto viva nel quotidiano dei cittadini altobellunesi, ottiene un riconoscimento rispettoso della nostra tradizione e della nostra autonomia. Il ladino, scritto e parlato, fa parte di quel patrimonio di ideali e cultura di cui la nostra comunità è giustamente orgogliosa e vuole tramandare alle future generazioni. Sono felicissima della decisione del Consiglio dei Ministri che ha ratificato la Carta europea delle lingue regionali minoritarie», ha aggiunto.

«E’ una notizia che premia gli sforzi di oltre un trentennio dei ladini bellunesi per la diffusione della lingua ladina. Il Consiglio dei ministri con questo atto, ha colmato il ritardo ventennale dello Stato italiano per una tutela effettiva delle minoranze linguistiche. Da oggi la strada verso il bilinguismo perfetto non è più in salita», ha proseguito Larese Filon.

Si tratta di un importantissimo passo in avanti verso la tutela effettiva delle lingue minoritarie fra le quali quella ladina che è ancora molto viva specialmente nel bellunese, dove è parlata da circa 66.000 abitanti, mentre nella vicina regione Trentino Alto Adige è parlata da 21.850 abitanti, (il 4,57%), che in tutto fanno 87.850 ladini.

«Stupisce che la notizia che riguarda un così elevato numero di bellunesi e di ladini dolomitici non sia stata comunicata dai rappresentanti bellunesi in Parlamento, ma da deputati di altre regioni. Segno inequivocabile che del Ladino ai parlamentari bellunesi non importa nulla», conclude Larese Filon.

Nella stessa occasione, il presidente del Consiglio ha firmato anche il rifinanziamento della legge 482 del 1999, riducendo però lo stanziamento previsto negli anni precedenti. Il documento stabilisce che le richieste di contributo previste da quest legge, dovranno essere presentate alla Regione del Veneto, tramite i comuni, entro il 30 aprile 2012.

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