Il lascito della contessa andrà ai legittimi eredi dopo il suo dissequestro
BELLUNO. Niente eredità Zuppani. Niente eredità Ricci. Maurizio Guglielmo era partito per il Belize con soldi suoi, oltre che il passaporto, e non gli sono durati molto a lungo, visto che è stato costretto a rientrare in Italia. I carabinieri del Nucleo investigativo di Belluno, infatti, gli avevano bloccato tutto quello che poteva fargli arrivare dei contanti. Non poteva avere con sé il patrimonio da 1,7 milioni di euro del lascito della contessa Francesca Romana Zuppani.
La nobildonna bellunese, morta il 23 maggio 2000, aveva nominato Guglielmo suo erede universale con un testamento olografo, ma nel 2013 è intervenuto un sequestro da parte del Tribunale di Belluno, su richiesta della Procura della Repubblica. Nel suo profilo Facebook conosciuto, il medico si presenta come Maurizio Guglielmo Zuppani, ma non ha incassato niente, anzi da quanto si è saputo ieri mattina dal maggiore dei carabinieri Marco Stabile i beni della contessa sono in fase di distribuzione ai legittimi eredi.
A distanza di anni, Guglielmo si è concentrato su Guido Ricci, un anziano che, pur essendo ricchissimo, aveva il tenore di vita di un senzatetto e campava in un modesto appartamento di via Lambioi. Nel corso del processo per circonvenzione d’incapace, è emerso che Guglielmo l’ha convinto a nominarlo erede universale di un patrimonio stimato in 13 milioni di euro (immobili a Belluno, Venezia e Acapulco), grazie al cosiddetto “Le plan blue”.
Un piano studiato nei minimi dettagli, a cominciare dal metodo per superare i test sulla capacità d’intendere e volere. L’imputato è stato condannato in primo grado, dopo aver presentato 12 certificati medici, per invocare il legittimo impedimento e aver tentato diverse volte di ricusare il giudice. La sentenza è stata confermata nei successivi gradi e l’eredità è ancora sotto sequestro. —
G. S.
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