Il leggi targhe scova e multa tanti bellunesi
BELLUNO. Targhe dalle alterne fortune. La prima settimana di sperimentazione del nuovo dispositivo in dotazione ai vigili urbani ha fatto, a modo suo, una strage. Molti gli automobilisti senza revisione o assicurazione tanati dal Falco 193. Il numero? È l’articolo del Codice della strada, che prevede l’ obbligo dell'assicurazione di responsabilità civile.
I dati non sono ufficiali, perché bisogna aspettare i verbali, ma il comandante Gustavo Dalla Ca’ non sa se sia meglio allargare le braccia o incrociare le dita: «I primi dati sono allarmanti», sottolinea Dalla Ca’, «le pattuglie si sono piazzate tra via Agordo, via dei Dendrofori e Cavarzano e purtroppo hanno beccato tanti, anzi troppi bellunesi, che viaggiavano senza aver provveduto alla revisione periodica o alla copertura assicurativa. Due infrazioni molto gravi, non solo per chi le commette, ma anche per coloro che finiscono per subirne le conseguenze. Meglio non fare un incidente in assoluto, ma a maggior ragione con chi non ha questi elementari requisiti. Il motivo è molto semplice: non sono in grado di pagare i danni».
Saranno ancora gli effetti della crisi economica? La Rc auto ha un costo tutt’altro che indifferente, ma una visita periodica dal meccanico di fiducia (dopo quattro anni per le auto fresche d’immatricolazione e poi ogni due) può non pesare troppo sul bilancio delle famiglie: «La revisione puoi anche dimenticarla, capita, mentre il fatto di non stipulare un contratto con una compagnia d’assicurazione è una scelta tanto precisa quanto rischiosa. Non tanto per i danni provocati al proprio veicolo quanto per quelli a terzi».
I numeri della polizia locale non sono da squadrone di rugby, ma in fondo non ci vogliono chissà che forze, per azionare questo apparecchio e fargli fare il proprio mestiere: «Tre uomini sono sufficienti: due addetti alla rilevazione dell’eventuale infrazione e uno qualche metro più avanti, che riceve l’avvertimento e ferma il veicolo, notificandogliela. Possiamo cavarcela benissimo e, sia chiaro, nell’interesse dei cittadini, che circolano nel rispetto del Codice della strada. L’apparecchiatura lavora in tempo reale, consultando le banche dati e non sbaglia».
La sensazione è che basterebbe passare per i parcheggi e smascherare chissà quanti irregolari: «Ne ho la certezza, purtroppo. L’invito è di mettersi in regola il più possibile, anche per evitare un’ammenda considerevole e non solo questo fastidio. Presto saremo nelle strade con tutto quello che serve e non si dica che stiamo cercando di fare cassa, perché sarebbe una grossa bugia».
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi