Il liceo linguistico si gemella con Ilopolis
AURONZO. In attesa di festeggiare il decimo anniversario del gemellaggio tra Auronzo e Ilopolis, comune brasiliano dello Stato di Rio Grande di Sul, una delegazione carioca, guidata da Ismael Rosset, è in questi giorni nel paese delle Tre Cime per definire un patto di amicizia (o gemellaggio) tra il liceo linguistico europeo Cadore di Auronzo e la scuola Italiana di Ilopolis.
Ieri la delegazione ha fatto visita al liceo e al museo dell'occhiale a Pieve, mentre oggi è previsto un incontro con l'amministrazione comunale di Auronzo e i rappresentanti del liceo linguistico. Un nuovo progetto che serve a rafforzare i rapporti tra due Comuni tra loro così lontani e nello stesso tempo così vicini.
A Ilopolis, come in molti paesi del Sud del Brasile, la maggior parte della popolazione è infatti di origine veneta e in particolare bellunese. Un gemellaggio che ha fatto conoscere le Dolomiti ai brasiliani, basti pensare che in moltissimi uffici comunali tra le varie immagini affisse, spiccano quelle delle montagne venete. Un'operazione che ha quindi anche un obiettivo turistico. I brasiliani hanno portato ad Auronzo il tipico calore sudamericano, l'entusiasmo per l'Italia, che per molti di loro è il Paese da dove sono partiti i loro bisnonni. «Entro maggio», spiega Giuseppe Calafiore, docente di francese e delegato del progetto, «individueremo tra gli studenti di prima, seconda e terza, i quindici che a novembre andranno in Brasile. Dovranno essere molto motivati e in Brasile verranno ospitati in famiglia per conoscere ancora meglio la cultura di quel Paese». Ad ottobre per questi studenti l'istituto auronzano organizzerà un corso base di portoghese. In tutte le famiglie dove verranno ospitati gli studenti auronzani si parlerà comunque italiano, o meglio “talian”, una variante del dialetto veneto, riconosciuta come lingua ufficiale. «Nel febbraio 2016 gli studenti brasiliani saranno invece ospitati ad Auronzo in famiglia», continua Calafiore. Gli studenti del liceo che andranno in Brasile dovranno pagarsi una parte del viaggio, mentre la parte restante dovrebbe essere coperta grazie al contributo di alcuni enti.
«La nostra scuola piace», spiega il preside Renato Fiori, «perchè grazie a progetti come questo la apriamo all'esterno. Vorrei ringraziare pubblicamente il professor Calafiore che con grande impegno e competenza, ci permette di realizzarli».
Laura Bergamin
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi