Il Limana 2004 e un trionfo costruito nei minuti finali

La squadra di Pierobon in Promozione dopo un super anno Gavarretti: «22 punti arrivati con reti segnate dopo l’80’»

LIMANA. L’anno in cui la zona Zesarini fu ribattezzata zona Limana. Il 2003-2004 fu un anno da ricordare in quel di La Cal, coi ragazzi di mister Charlie Pierobon promossi in Promozione al termine di un campionato conquistato con le unghie e coi denti, ma soprattutto grazie a un incredibile serie di vittorie nei minuti finali di gara: ben 22 punti collezionati con reti segnate dopo l’ottantesimo minuto, segno di una voglia di vincere e di una mentalità fuori dal comune.

Pierobon: «La festa al Bakero fu indimenticabile»


«Fu un dato incredibile ma significativo», sottolinea Alessandro Gavarretti, che di quel gruppo era uno dei più giovani ma il cui contributo fu decisivo, «perché dà un lato sottolinea il valore della squadra e del gruppo, che non mollava mai, dall’altro evidenzia che quell’anno fu speciale perché ci girò davvero tutto bene, anche la buona sorte era sicuramente dalla nostra parte».

Partiti con un’ottima rosa, ma sicuramente non con i galloni di favorita del torneo, visto per esempio l’organico del Cappella Maggiore che dei gialloblu fu la principale rivale per la vittoria fianle, il Limana costruì passo dopo passo una vittoria storica.



«La società era super organizzata e non ci faceva mancare davvero nulla, ma d’altronde a quei tempi fare calcio era sicuramente più semplice di oggi. Noi dal canto nostro ci abbiamo sicuramente messo tutto quello che avevamo, ad allenamento non mancava mai nessuno e tutti nel corso dell’anno hanno saputo dare un grosso contributo: chi entrava dalla panchina o sostituiva un assente non lo faceva mai rimpiangere, e soprattutto ci divertivamo molto sia dentro che fuori dal campo».

Per un giovane non era certo facile trovare spazio nella rosa limanese, ma Gavarretti seppe sfruttare tutte le occasioni a disposzione.

«Avevamo un organico davvero forte e completo, ma tutti ci sentivamo parte del gruppo. I più esperto come i vari De Giuliani, Busana e Cecchet seppero creare subito un ottimo rapporto anche con noi più giovani, e questo ci motivò ancora di più: eravamo davvero uniti. L’anno dopo tornai al Cavarzano, che deteneva il mio cartellino e che non voleva rinforzare una diretta concorrente, e fui davvero dispiaciuto di lasciare il Limana».

I terzi tempi e la festa promozione, arrivata matematicamente sul campo del Fiori Barp, però sono rimasti nei ricordi di tutti.

«Avendo vinto con un turno di anticipo abbiamo potuto festeggiare alla grande e poi replicare la festa anche la settimana dopo, e la settimana dopo ancora abbiamo fatto il tris dopo la finale regionale: tra le tante tappe la Locanda era immancabile, ma ci siamo fatti riconoscere in un sacco di locali: certe vittorie vanno celebrate al massimo, e se le raggiungi con merito dopo tutto il lavoro e l’impegno profuso durante l’anno hanno un sapore ancora più speciale, di quelli indimenticabili».
 

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi