Il lupo scavalca il recinto e strazia un asinello a Cet

Il predatore è entrato malgrado la presenza di un cavo elettrico e ha trascinato l’animale  sulla strada dove l’ha mangiato Potenziata la sorveglianza 



Il lupo prende la scossa, ma non perde la fame. L’asinello Daù non è riuscito a scappare: il predatore l’ha catturato all’interno del suo recinto elettrificato di Cet, trascinandolo sulla strada e mangiandoselo. Uno degli aninali di Lino Celentin aveva quattro anni ed è morto, nella notte tra martedì e mercoledì, in via delle Ville. Gli altri due esemplari si sono salvati, nascondendosi all’interno di una piccola stalla, anche perché ormai l’affamato predatore aveva fatto la sua scelta e non aveva bisogno di altro. Era già sazio.

Celentin se n’è accorto ieri mattina. Abita a Trichiana con la famiglia e possiede questo terreno nella campagna cittadina. Ci va due volte al giorno e agli asini non manca niente. Trattati con pensione completa: «Sono molto dispiaciuto per quello che mi è successo, allo stesso tempo non ho dubbi sul fatto che il colpevole sia un lupo. Daù era affettuoso come un cagnolino con tutti i membri della mia famiglia e anche molto intelligente. Faceva bene il suo lavoro ed era solo un po’ testardo, come peraltro tutti i suoi simili».

Gli asini erano e rimangono protetti da un recinto elettrificato, ma il lupo se n’è infischiato del voltaggio del cavo, intrufolandosi e straziando il povero asino: «Ha senz’altro preso la scossa, ma in fondo si tratta di 12 volts e forse questi animali ci sono ormai abituati. Probabilmente non la sentono nemmeno più e questo deterrente ha smesso di funzionare. Daù stava pascolando nella zona più lontana dal presunto punto d’ingresso, ma è stato preso di mira e per lui non c’è più stato niente da fare, malgrado abbia senz’altro cercato di difendersi con tutte le sue forze e il suo istinto di sopravvivenza. È stato azzannato e portato sulla strada, dove il lupo se l’è mangiato. La maniera di sbranarlo è il suo tipico marchio di fabbrica. Direi che non può essere stato nessun altro».

Avvertita la polizia provinciale, come si fa sempre in questi casi, in queste ore si provvede alla sepoltura e a potenziare la sorveglianza dei due superstiti: «Credo che faremo una buca nel mio terreno. Daù riposerà vicino al suo recinto», conclude Celentin, «quanto agli altri, è diventato evidente che la recinzione non basta più a scoraggiare il predatore e allora ogni sera andrò a sistemarli nella stalla, in cui l’altra notte sono riusciti a mettersi in salvo. Non posso fare altro, per cercare di salvaguardarli nella maniera migliore. Voglio bene ai miei animali, oltre tutto fanno un buon lavoro, senza chiedere molto in cambio. Mi auguro di non avere altre brutte sorprese, anche se capisco che il lupo abbia fame e, in qualche maniera, debba nutrirsi». —



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