Il M5S: «No all’appalto Cook&Chill in ospedale»
AGORDO. «I sindaci agordini si battano: la Regione vuole portare il Cook&Chill anche all'ospedale di Agordo e chiudere le cucine». È dura la presa di posizione del Movimento 5 Stelle Agordino sul futuro della ristorazione all'ospedale di Agordo. «Dalla stampa - dicono i pentastellati agordini - abbiamo appreso che è già stato pubblicato dalla Regione il super appalto da oltre 303,5 milioni di euro per la ristorazione con il sistema Cook&Chill per tutte le Usl Venete che verrà applicato nelle varie aziende mano a mano che i contratti in corso giungeranno a scadenza. In particolare, per la Usl 1 Dolomiti, incluse le strutture di Asolo e Pieve di Soligo, l'importo d'asta è di 54 milioni».
Un sistema che non piace al M5S che cita due documenti (Linee Indirizzo Nazionale-Conferenza Stato-Regioni del 2011 e studio Pimai, Project Iatrogenic Malnutrition in Italy, che ha coinvolto 13 strutture ospedaliere in 13 regioni) da cui si evince l'importanza di una ristorazione tarata sul paziente e di qualità, e ricorda il ricorso al Tar fatto dalla Dussmann Service contro l'assegnazione dell'appalto alla Serenissima Ristorazione per la ristorazione alla Usl 4. «Il ricorso - dicono i 5 Stelle agordini - si basa sul fatto che con il sistema Cook&Chill per Serenissima Ristorazione i pasti possono essere serviti anche il 6° giorno dopo la preparazione anziché il 5° come previsto dalle linee guida ministeriali. Come spiega l'avvocato della società Serenissima, il termine di 5 giorni si riferisce al cibo cotto e confezionato con il sistema classico, mentre invece quando si utilizza il cook&chill in atmosfera modificata, questo termine può salire a 2/3 settimane».
Attualmente ad Agordo le cose sono diverse e le tariffe giornaliere, secondo il M5S, sarebbero comunque nei limiti stabiliti da Anac (da 9.80 a 13,71 euro). «Qui - dicono i 5 Stelle - il sistema scelto è quello tradizionale fresco-caldo con cucina interna, che deve essere servito entro le due ore dalla preparazione e che presenta aspetti di sostenibilità ambientale, legame con il territorio, sostegno all'economia locale, minor utilizzo di sistemi di trasporto, imballaggio, energia e che determina una maggiore responsabilità e controllo sociale con ricadute in termini di salute sulla collettività». Tutto ciò rischia di venire smantellato. «A dispetto delle 7 mila firme raccolte e consegnate all'assessore Coletto - denuncia il M5S - oggi la Regione vuole inserire una modalità di preparazione cibi che porterà ad un significativo abbassamento della qualità della ristorazione nel nostro ospedale». I Pentastellati (che annunciano interrogazioni in Parlamento e in Regione) esortano pertanto i sindaci agordini a battersi per salvare la cucina dell'ospedale di Agordo che dà lavoro a una quindicina di persone (dove finiranno?) e prepara circa 500 pasti al giorno.
«Non riusciamo a comprendere la rassegnazione con cui i sindaci agordini ci spiegano sulla stampa che non ci sono alternative. Ci pare inoltre che l'Asca (che gestisce la Rsa) sia di proprietà dei Comuni, ma non ci risulta che la popolazione abbia dato mandato di esternalizzare il servizio di ristorazione. Rifiutino dunque quanto la Regione pensa di fare e, se non è stato ancora fatto, si faccia uno studio esplorativo per implementare il servizio anche alle scuole elementari e agli asili della Conca Agordina che attualmente ricevono i pasti con il catering».
Gianni Santomaso
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